Pègaso - anno IV - n. 8 - agosto 1932

188 F. Moroncini Bista e il geloso Ferdinando, le due dame su ricordate, e qualche altra anc6ra, a sfondlo di scena. Caro il mio .Niocolini, Vi chiedo sc,usa se prima d'ora non ,sono venuta a trovarvi con i miei caratteri ma voi ,siete sempre impresso nel mio core, e 'ronino n'è buon testimon~. Sapete la mia vita faticosa e la mia tremenda situazione ! Non ho un momento né di quiete né di pace. Battista mio, io non ho nessuno per me sulla terra. ,Sono sola, isolata! Non so a chi ricorrere se non ricorro a voi : a voi che tante volte mi avete giovato con i vostri consigli, che mi avete confo1·tata in varie circostanze, e più volte mi avete detto che ho fatto male a non aprirvi liberamente il mio core; ora dunque mi rivolgo a voi onde mi prestiate la vostra assistenza ed il vostro ajuto. Con mio marito non posso avere pace se. non abbandono Tonino : venendo a Firenzè, prevedo uno scompiglio tremendo ed un cas:a del diavolo! Ora dunque ,sono risoluta, risolutissima, prima di 1 ) abbandonare Ranieri, di appigliarmi ad un partito disperato, quale è quello di dividermi da mio marito, di abbandona1·e il figlio e anche quelle due povere veochie madri. Ma prima di far ciò, mi rivolgo a Voi, onde mi parliate sinceramente da quel grand'Uomo che siete, probo ed onesto, se la risoluzione ch'io intraprendo è giusta, mercé il rigore di mio ma– rito contro di due poveri infelici [ ! ] , che non hanno cercato mai di fargli neppur male 2 ). Ditemi ,se interamente posso abbandonarmi nelle braccia di Ranieri, se questo giovine è degno del mio amore e se potrò viv,ere seco lui tranquilla per tutto il tempo della mia vita. Io manco di esperienza e di studio, perché ho dovuto intieramente dedicarmi alla mia professione, e questa mi ha impedito -di potere coltivare il mio spirito in altri -studi; perciò non posso conoscere a fondo il core dell'Uomo, altro che superficialmente. Voi colla vostra esperienza, col vostro profondo studio potete illuminare una povera di-sgraziata! Il passo è grande, ed ho bisogno che mi si parli con tutta schiettezza, ed assicuratevi che tutto quello che·'mi suggerirete verrà eseguito fedelmente, e che per nulla sa– rete compromesso. Questa ve la scrivo di nascosto d'ambe le parti 3 ), e vi giuro su mie figlio che Tonino non saprà niente. Ma in questo affare ho bisogno- della opera vostra. Voi vedete che sono costretta a far questo passo dalla grande austerità del marito, che assolutamente non vuole ch'io guardi Ranieri ; egli è marito e padrone, è vero -che il torto ,è mio ma come fare divevsamente, avendo presa una così forte p-assione? Tutti siamo sog·getti a mancare a questo mondo. Dunque, Niccolini mio, io mi getto intieramente nelle vostre braccia, non mi abbandonate, per carità! Io non conosco a fondo Ranieri; so che per me ha fatto una vita infe– lioe, ma voi che avete avuto occasione più da vicino, ditemi sincera– mente se posso fidarmene. Non ho alcun riguardo, quando voi l'wppro- 1 ) Il « prima di l) qui deve interpretarsi nel senso di « piuttosto che l>. 2 ) Nell'opinione dell'attrice, le appendici alla fronte del marito· non dovevano esser punto dolorose ! 3 ) Se l'una parte era Tonino, l'altra parte chi era? forse il marito ? BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy