Pègaso - anno IV - n. 8 - agosto 1932

Taccuino di Provenza 157 _gata, sotto cui il sangue trasale volontieri in .rossori delicati, e -ve– stono con eleganza sobria. Il viso di taluna, non animato dia un'espressione particolare, mi parve improntato di una maestà ve– ramente antica e medioevale. Ma un giorno ci siamo ingòlfati, senza volerlo, in un laberinto di viuzze così intricato che fu una vera faccenda a cavarcene i piedi. ~ fu così che dl'un tratto ci trov;:iimmoquasi incuneati in uno stretto calle, mal selciato, fiancheggiato da casucce basse e gri1.?;e. Le donne stavano sedute sulle soglie degli usci, discinte, canterd– land'o, e qualcuna di esse mi parve veramente bella. L'auto pas– sava echeggiando per l'angusto chiassuolo: i miei parafanghi ra– sentavano delle cicce, delle sottanelle col pizzo, facevano alzare di furia delle grasse donne in camicia, dai larghi seni morati.... Ma eran tutte contegnose. Ricord'ai allora che una simile avventura ci era capitata a Mar– siglia dove una sera, ridiscendend'o per caso uno stretto vicolo verso il Quai du Vieux Port, ci eravamo trovati all'improvviso presi in mezzo ad un nugolo di megere schiamazzanti che spiccàtesi dalla soglia dei loro locali facevano a gara a pigliarci per le braccia e ad attirarci nei loro splendenti e luridi eldoradi. La sera stessa Pierino mi narrò che in qualche città dell'Oriente quelle prossenéte arrivano perfino a stral!parti di testa il cappello e se lo portano dentro a fu.ria, nel locale. Sicché se tu vuoi riavere il tuo cappello devi entrare a ripigliartelo .... OFFICINE, IN V ALCHIUSA. « .... cercai d.i un qualche appartato ricetto ove potessi, quasi in sicuro porto ricoverarmi, e a· quindlici miglia della città mi venne trovata la piccolissima, ma solitari::J, ed amena .valle che Chiusa si chiama, ove regina di tutte le fonti scaturisce la Sorga. Allettato dlalla bellezza del luogo vi trasportai i miei libri e vi fissai la di– mora. E a lungo sarebbe il dire quante e quali cose in tanti anni ivi io facessi. Per dirlo in poche parole, tutti gli opuscoli miei, se non per intero composti furono cominciati, o per lo meno orditi in quel luogo: e furono tanti, che a quest'età mi danno ancora da fare>> (Francesco Petrarca ai Posteri). Restaurant du J ard.in Petrarque e Laiire - Truites - Anguilles - Merins. - Il cameri ere in smoking attende, tovagliolo sotto braccio, in mezzo al cortiletto del ristorante (prix fixe: Fr. 18) e lì sotto, la Sorga scroscia e spumeggia, traboccando dalla fonte e d'à anima e luce a tutta la vallata. Dietro di lui, disposti sulle dispense, trion– fano piatti di pesce, bouillabaisse, alzate di frutta di stagione, e una doppia fila di bottiglie. variopinte. BibliotecaGino Bìanco

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