Pègaso - anno IV - n. 8 - agosto 1932

Taccuino di Provenza 145 o da gustare puoi star certo che da un lato sbucherà fuori il cu– _stode con un tioket in mano: - Mons·ieur) s)i-l vous plait .... È certo però che su questi panorami di vita sottomarina presen– tati qui in esemplari di perfetta bellezza e rari,tà, ci sarebbe da scri– vere un volume per un. umorista fantasioso. I giar,dini stellanti delle Attinie, i disegni veramente dJiabolici delle Stelle Marine, ros– ,sofuoco, specchiati alla superficie dell'aequa e l'enorme grottesco del Polipo americano a passeggio! Agita superbamente il Polipo i suoi frustanti tentacoli bucherellati di ventose che sembrano brac– cia ch'egli sparpaglia per aria in atto di disperazione, per chiamar gente : o .se li mette, se li avvolge al capo o si accarezza con quelli voluttuosamente l'ampia ventraia pendula e biancastra. E intanto avanza, avanza eretto e burbanzoso, l'occhio dardeggiante fra le solitudini dell'acqua, che mi sembra a volte non so che betoniera americana che cammi:riand'o lungo una stra,da metta in moto tutto l' immenso e complicatissimo apparato delle sue pulegge, bielle, colli d'oca ecc..... 'Ma, in una vetrina a parte, c'erano gamberetti di una gentilezza così raffinata che parevano sospiri petrarcheschi, falde dl'aeiqua gelata, degl' Ippocampi che ballavano farandole, dei pesci di mari caldi, rossi, verdi o d'acciaio, che parevano squillare eome note di Strawinsky, varietà di Scorpene groppose e puntute come pezzi di roccia infocata : poi i giochi delle Seppie, degli Ar– gonauti, delle Murene: l'aspetto estremamente minchione dello Squalo, o quell'altro scocciato dli un certo grosso pesce del quale mi sfugge il· nome, che passeggiava tutto solo, a rilento, mostran– dovi in varie posizioni il muso simile alla faccia di un vecchio let– terato incitrullito dal mestiere, i tratti cascanti, la bocca semi– aperta, il vetro all'occhio .... 'Ma più che tutto mi ha incuriosito Bernardo. l'Eremita, que– sto paguro assolutamente impagabile. Per proteggere il loro posteriore. flaccido edl evasivo stavano seduti questi messeri, quale dentro l'orifizio di una conchiglia, quale nella polpa di un'attinia dai bei colori, e delle quali sedi hanno preso violentemente possesso. Se ne stanno là come gente beata, spassosa, ad aspettare che la preda passi loro sotto il naso per poterla aggranfiare con un. sistema vibratile di piccole chele rosse e ricurve. 'Ma a guardarli attraverso il vetro questi stupendJi €sempi di simbiosi, questi piccoli parassiti prepotenti e raffinati 1!1i prova veramente uno dei brividi più profondi che possa d'are il mistero della vità. Via, verrebbe voglia dii invidiarli. Sempre in panciolle, loro, senza un fastidio al mondo e non hanno da pensare neanche alla casa ! Sulla Promenade des Anglais, dove anche noi scorrazziamo per un bel po' per assaporare l'aura di quest'alta mondanità, sensa- 10. - Pwsuo. BibliotecaGino Bianco

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