Pègaso - anno IV - n. 8 - agosto 1932

E. KAS'.l'NER, Herz a11,f Taille ecc. 255 paura, nella Germania ancora impressionatà dalle brutalità fredde della Saohliohkeit, d'esser preso per sentimentale. Fabian, storia di un rnoraUstà, il recente romanzo di Kastner -ha gli stessi difetti ~ 9ua1cuna del~e enunciate qualità. Questo personaggio trentaduenne, ,spiritualmente disoccupato come la maggior parte degli eroi della giovanissima letteratura tedesca, pjir dichiarando di tirar in– nanzi per « vedere se il mondo abbfa qualche tendenza alla dirittura>> vive la a.risi, ,che non accenna a finire, in attesa di un miracolo cui non crede e con un senso assoluto di provvisorietà. Si ha la non errata im– pressione che codesto « moralista» non eviti, nella più putrida Berlino, e non incontri a caso gli ambienti e le persone che ci passano davanti. Che spettacoli e che gente! Lussuriose cagne che si procuran gli amanti col permesso dell'avvilito consorte, ateliers usati come bordelli, sadiche brutalità e lesbiche frenesie, lupanari per vecchie viziose e via di questo passo. A codeste situazioni Fabian oppone tuttavia una sanità masche– rata di cinismo, una purità istintiva camuffata di sfacciataggine. In fondo ·è un sentimentale. Quando in Cornelia, ragazza emancipata ma con deluse esigenze affettive, egli crederà d'aver trovato il vero amore, sarà tanto felice da riuscir a nascondere alla madre venuta di provincia la contemporanea perdita dell'impiego. E se i venti marchi ch'egli in– fila di nascosto nella borsetta della -sua vecchia che parte saranno an– nullati da quelli che costei di nascostb gli ha lascia,ti a casa, resta sempre come residuo il fattore bontà. Ma nel romanzo esso si traveste in buffoneria goliardica come quando, per esempio, Fabian chiude nell'armadio, onde sottrarlo alle ire della padrona di casa, il povero vecchio inventore cui ha dato ricetto o magari si dissimula in pre– potenza come quando egli difende una povera bambinetta ladra dai com– messi che l' hmi colta sul fatto e la investono. In cento particolari respira un'inespressa solidarietà umana. Allo stesso modo che in Emilio e i deteotives, nel delizioso freschissimo romanzo che Kastner ha rega– lato ai ragazzi e che Lavinia Mazzucchetti ci ha reso in svelto italiano, tutti i monelli di Berlino concorrono col piccolo coetaneo provinciale al– l'arresto di chi l'ha derubato, cosi qut Fabian ,è buon camerata anche con chi sembra meritarlo meno. La crisi non è un po' come la guerra? E non soffrono forse tutti ? Ora vediamo com'egli reagisca alla sventura. Un suo intimo amico, ricco ma sdegnoso delle sue origini, si spara perché la fidanzata l'ha, tradito, perché crede respinta la sua tesi di laurea e falliti cecrti suoi sogni politici. Ed è a questo punto che Cornelia pianta Fabian per un cineasta che la lancerà. Forse il desiderio di fasto prevale sull'amore, forse ella spera di conservar l'uno e l'altro con un compromesso che mag– gìormente attrae la donna quando non è o non si crede protetta dal– l'uomo. E Fabian, «libero» proprio quando nell'amore aveva trovato una ragion di vita e una spinta al lavoro, lascia l'insensata Berlino, in– sidiato, peDfino, sulla via che lo riporta in provincia e da sua madre, dalla più lussuriosa delle sue persecutrici. Ma la provincia è torpida quanto la metropoli è pazzesca e dopo aver rischiato d'affogare in una fanghiglia d'ozio e di ricordi, Fabian annega davvero per trarre a riva un piecolo suicida che si salva senza bisogno di lui. Ed è logico che finisca così: Fabian non sapeva nuotare né davvero né metaforicamente. Con lui la BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy