Pègaso - anno IV - n. 8 - agosto 1932
254 E. KASTNER, Herz auf Taille ecc. Solo che la sua capacità di moltiplfoarsi è infinita. Egli è un po' il suo cieco che il cane conduce al guinzaglio è il subinquilino che canta per tutti gli altri la canzone della malinc~nia ammobiliata, è la voce delle girls che credevano tutto più facile e che han fatto par~chie cose ma carriera no ed è quella delle piccole dattilografe emancipate che praticano l'amo~e per igiene e s'immalinconiscono (oh solo un istante!) quando passano accanto ai bambini. Kastner sa la confessfone dellà donna che s'è buttata vi a e trova troppo tardi il vero amore; conosce la tristezza delle relazioni troncà.te e riprese, il vuoto del cuore che porta ad invidiare anche quelli che facciamo soffrire, il silenzio delle coppie che non han più nulla da dirsi e l'irrimediabilità dell'incomprensione. Egli c,onosce gli ardori della piccola proletaria intatta ingenua e corrotta e i sospiri della signorina troppo bella che tutti adorano invece di amare; sa come scrive la -serva e come parla la cocotte, e i .sogni dei facchini addormentati sulle poltrone che dovranno .scaricare e l'odio del cameriere per il superbioso giovincello al cui cenno accorrerà. 'l'utta la metropoli si rispecchia in lui e ogni ·torbida pozzanghera metropolitana gli serve da specchio. Ieri è stato a letto con una ragazza e oggi ci andrà anche con la sorella: a che servono le complicazioni sentimentali ? Una donna nuda è un paesaggio sollazzevole, l'anatomia femminile è un pia.cere, non c'è nessuna ragione per non metter in rima i più complicati preludi amatorii. Però talvolta l'amarezza trabocca: anche il bimbo ch'egli s'è chinato ad accarezza.re crede, come la bella mamma, che sia per un secondo fine. E lo schifo vince: l'erotismo sportivo chiama la frusta; iJ pervertimento che a forza di esserlo si capovolge in normalità non deve credersi geniale, Ovidio diventa Catone, e Kastneil', col debito rispetto pei rispetti umani, si fa moralista. E satireggia la S:tupidità irritante delle cosiddette donne di classe e la spregiudicatezza a parole delle mezze vergini, l'idiozia degli sn.Qb e il gl'Ottesco dei discorsi alla moda. Affoga e cerca una tavola di salvezza; sperduto in un deserto d'asfalto e d'aridità cerca un'oasi di freschezza e la trova. QÙella sua lettera della madre al figlio che vive in città, intessuta di raccomandazioni candide, di ricordi, di chiacchiere provinciali e d'implicita tenerezza è, con due o tre altre poesie consimili, il rifugio del non morto cuore, l'indice di un sentimento cui la cru– dezza della vita attuale fa da sordina. È dunque riuscito Kastner a creare quella poesia utilizzabile, pronta ai quotidiani •bisogni dello spirito? Certo nei suoi tre libri di versi (Herz auf Taille, Liirm im Spiegel, Ein Mann gibt A.uskureft) egli di– mostra che si può fantasticare anche nella va,sca da bagno oltre che alle rive d'un ruscelletto e che esiste una ferialità della poesia più convin– cente e aderente di certe paludate solennità. La vita d'ogni giorno entra nella sua lirica senza bisogno di lioonze poetiche e gli oggetti e le cose · e la gente cui ci legano abitudine fastidio o simpatia le ritroviamo tali e _quali senza distorsioni di nomenclatura. In fondo sì : è la poesia citta– dma, fatta peir noi, più nobile della canzonetta e non più vestita dei disusati panni che ci fan sorridere. Il gioco vi ha la sua parte e il dramma la sua. Peccato che c'entri anche la polemica e che la :fluidità corra spesso in superficie e l'aderenza al tempo sappia di rotativa e la crudezza cli certi cinismi sia talvolta, più che maschera a un sentimento, BibliotecaGino Bianco
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