Pègaso - anno IV - n. 8 - agosto 1932
Della poesia francese d' oggi 133 E adesso (hic Rhodus) tentiamo di caratterizzare con un mi– nimo di parole la poesia di Paul Valéry; il quale è certo la figura più alta, forse anche la più complessa, della Francia letteraria d'oggi. Necessario anzitutto distinguere la sua poesia d'alla sua poetica. La poetica, e, più generalmente, l'estetica di Valéry non pre– tende di determinarsi e concludersi sistematicamente : « io non possò offrire, - dice egli stesso, - che un'1clea ch'io mi~faccio in confuso delle speculazioni sul Bello)). Perciò non ci scand'alizze– remo se in qualche momento troveremo definita la poesia come il risultato di strenue « ricerche volontarie>), negata quasi ogni parte all'irrazionale dell'ispirazione, e in qualche altro sentiremo parlare d'una « legge che fu preparata)) e a cui il poeta obbedisce quasi senza coscienza,· dando soltanto il soffio e la macchina della sua voce. Né ci fermeremo a rilevare la capziosa distinzione ch'è in fondo alla formula nota: « nul hasardl, mais une chance extraordi– naire )).... Nonostante le contradizioni, le ambiguità e i ,sofismi, di cui Valéry evidentemente si compiace, appare chiara la sua ten– denza a concepire la poesia, al modo stesso di Mallarmé, come una tecnica magica: « è poeta colui al quale la difficoltà inerente alla sua arte suggerisce delle idee, e non è poeta colui al quale essa le toglie)). La parola e il verso che generano l'idea, la forma che crea il contenuto : concezione che a noi, educati diaCroce a pensar fo~ma e contenuto, parola e id'ea come inscindibili, pare un èrrore schietto e lampante. Pensa Valéry che la maggior parte d'elle poesie d'ogni ~tà siano avvilite da un che di « troppo umano)), ed auspica l'av– vento dell'Inumano, « che nascerà dalla ·nettezza, dal rigore e dalla purezza nelle cose umane)). L' inumano della scjenza fuso con l'umano dell'arte: è l'ipotetico segreto di Leonardo, ch'egli, Va– !léry, ha indagato in un saggio famoso. In attesa dì giungere al possesso del <<metodo>),il poeta d'oggi, quale lo effigia e lo incarna Valéry, compie un delicato lavoro d'alchimista su la materia mu– tevole e corruttibile delle idee, per trarne alcuni incanti, o char– mes, stabili e puri .... Teoria di poeta, anche se impregnata di spiriti cartesiani e for– mulata spesso nei modi cari ai moralisti francesi : << il faut.... il ne faut pas >); teoria che non risolve, e neppure pone mai in ter– mini espliciti il problema, ma ha il pregio altissimo di farci sen– tire più precisamente e ansiosamente la natura misteriosa della poesia, la cui essenza nessun esteta potrà cogliere mai. Teoria che in molti momenti si tramuta, per la passione che l'investe e lo splendore che irradia nel discorso, in vera e propria creazione poetica. Quale la materia corruttibile e mutevole da cui Yaléry trae i .suoi charmes ? Quale, in altre parole, il suo mondo poetico ? BibliotecaGino Bianco ·
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