Pègaso - anno IV - n. 8 - agosto 1932
S. D'AMICO, Certezze 247 minate ,i;mlll;l Ol'me di Menale.o. Perché il dramma, che ebbe nel Rivière il suo punto di crisi più alto, sia compreso in tutta la sua estensione bisogna ricordare accanto agli altri due un terzo punto di riferi:mento ~ André Gide. Da Gide a Olaudel il cammino è sterminato ; e chi come il Rivière, lo ha per-corso, ha dovuto partire da una concezione che ~tabiliva. come principio di vita l'equivalenza di tutte le verità, e quindi la gra– tuità totale dei nostri atti, la soggettività del rimorso e la possibilità di estender.e la coscienza a tutti i desideri e a tutte le sensazioni, per arri– vaire al.... « catechismo del parroco >>. Il quale catechismo, suggerisce il D'Amico a un diffuso giornale· di pubblicarlo, a puntate, in appendice. Si farebbe forse un po' di ordine nei molti e confusi significati che la parola « cattolico>> ha assunto nel linguaggio d'adesso: e ci guadagneremmo tutti, in chiarezza e sincerità. FRANCESCO CASNATI. SALVATORE QUASIMODO, boe soininerso.-,- «Circoli», Genova, 1932. t. 10. Con la poesia di Salvatore Quasimodo non saremmo per caso già arrivati a un ripensamento letterario, sia pure sofferto, cli quella ars no,va che ,è l'acquisto deà. tempi ultimi o, per usare una definizione appros– simativa, a una sorta di parnas.sianesimo, un parnassianesimo, a dir vero, non raro, di poco fondo, risillabato sui ricordi della poesia d'oggi, vicina, coetanea? Non foss'altro, valga questa proposizione ad additare. in Quaisimodo il gusto « preesistente» per la bella formà, per i modi classici, per certi movimenti d'obbligo e, anche, per una difficile facilità di scrittura. Acque e terre è del '30, Oboe sommerso del '32: anche la lirica pura correrebbe in fretta oggi. Tindari mite ti so fra larghi colli pensile sull'acque .... Che cosa è che subito· mi ferma nell:'intonare questo principio' di lirica che è forse la lirica più beJla di Acque e terre? Il suo spiccato accento tradizionale e quasi un respiro di metro classico. E se leggo del sereno e del vento, del mare e della nube ?, l'andamento ricco dell'alessandrino, tutto commosso e libero. E. che cosa sento nell'aria di questo verso folte d'angeli di verdi alberi in cerchio ?, quasi un'aria di pentametro. E in questo a.nc6ra o rompe fresca acqua azzurrina_?, un novenario che è e non è. ibliotecaGino Bianco
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