Pègaso - anno IV - n. 8 - agosto 1932
A. ALEARDI, Le più belle pagine 237 costo epica o.moralistica. Il Citanna, nel comporre questo « libro d'oro» - per ,~irla carduoo~a,namente, - ha raccolto ?el veronese le cose più si~ gmficative e meno hge alla moda del tempo, m cui furono scritte. Così «pettinato>> dal Citanna, ,l' Aleardi, che volle per forza, e sempre, cantare .... L'amor, la morte,· La natura, il dolor, gli innamorati Mondi e la patria miseranda ; tutte Le benigne potenze e le sinis~re .... appare me:no estroso e più misurato, e se non raggiunge il segno di una personalità poetica, forte ed originale, presenta; almeno, una serietà de– gna di considerazione. Caduta, in gran parte, quella maniera, che il Mo– migliano ha di rece:nte chiamata « alear.dismo ))' in queste pagine su– perstiti l' Aleardi può esser preso in considerazione e criticamente di– scusso. Opportunamente il Citanna ha tratta. dallìoblio, in cui è general– mente lasciata, l'Arnalda di Rooa, eh' è, tra i poemi dell' Aleardi, uno dei più significativi « non .soltanto, - come scrive il Citanna, - per le belle pagine che contìene, ma perché emerge· da essa la prova che la personalità -del poeta a quel tempo (l'Arnalda di Roca è del 1844 e pre– cede solo di un anno il Monte Ciroello) era di già pienamente formata >i. Questa personalità, più che nell'unità del poema, che qui come altrove è pur sempre rela,tiva, e nello sfoggio del «pittoresco)), che è sovente con– venzionale, va a nostro avviso ricercata nell'aderenza formale per cui i motivi svolti dal poeta conservano una certa altezza,, sempre uguale, di tono. La poesia ,piena è rarame:nte raggiunta, in immagini appena sboc– ciate: .... IDpei zaffiri Splende del ciel sui desolati campi Col fatidico lume una cometa .... a cui nuocciono le tintl:l indeterminate (quel « fatidico >>non aggiunge splendore, ché anzi attenua quel « lume))) e le sovrapposizioni, come qui, dove la cometa pare : .... face, che un bieco angiolo rechi Per vagheggiar giù ne la valle osèura Le gesta ree de la ferocia =ana. E l'eroico si manifesta in versi densi d'accenti: Dai guanciali del serraglio un giorno Sotto le curve d'una sala, al mite Raggio di pinti vetri illuminata, Sonò una voce, che iraconda indisse Lo sterminio di Cipro .... che raggiungono, non senza il piocolo artificio d'un gioco d'allittera– zione (« iraconda indisS(l >>) una certa solennità e concretezza. E proprio qui, nell'Arnalda, al fondo di una di quelle digressioni, cosi frequenti e Biblioteca Gino Bianco
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