Pègaso - anno IV - n. 8 - agosto 1932
Presentazione di fra Giordano da Gia.no 2_33 mania. E questo è uno dei passi della Cronaca ·che meglio ci mostr"'à,n 0 il carattere suo. Rientrato che fu in Germania, i frati di Turingia, già avvertiti del suo ritorno erano andati ad aspettarlo a Isenaco .. « Giunto dunque fra Gior– dano alla porta del Luogo e bussando, non fu introdotto; ma il portinaio correndo dai frati li avvertì che fra Giordano aspettava alla porta. Quelli allora gli mandarono a dire che non ,doveva entrare per la porta del Luogo, ma per la chiesa. I frati. intanto, esultanti nell'animo, en– trando nel coro con in mano croci e turiboli e rami di palme e candele accese, dal coro a due a. due si inoltrarono processionalmente nella chiesa. E voltatisi di fronte e dispostisi coro contro coro, spalancarono i battenti della chiesa,· e faceJ1:do entrare fra Giordano con tripudio e gloria lo ricevettero, intonando il risponsorio: Hio est fratruni arnator. Attonito fra Giordano per questo insolito modo di ricevere e facendo segno con la mano di tacere, quelli con giubilo terminarono il canto che avevano intonato. Al che fra Giordano, contemplandoli ,stupìto, d'un subito gli venne in mente di aver con sé le reliquie di San Francesco che per lo stupore aveva lasciate in dimenticanza. E trattesi dal seno dette reliquie le depose. sull'altare». In verità la « dimenticanza» fu grave e rimor,se poi fra Giordano. Contrito, confessò allora che per aver conosciuto ,San Francesco uomo, e uomo infermo, ed' essere ·stato da lui ·stesso ricevuto nell'Ordine, per , questa familiare umanità corsa tra loro, in vita non aveva saputo mi– surare il 1Santo.... E un'altra volta fra Gior,dano tornò in Italia. Fu nel 1238, per appel– lar.si anche lui contro frate Elia che .sembrò allora "Q.D. sovvertitore del- 1' Or dine. Fra Giordano andò diretto dal Papa: « Al quale essendo pervenuto fra Giol'dano e avendolo salutato, come gli fu imposto di andarsene fra Giol'dano non volle uscire, ma giubilante correndo al letto di messer il Papa, trasse fuori dalle coperte il piede nudo di lui e baciandolo gridò rivolgendosi al suo compagno: ' Ecco tali reliquie in Sassonia noi non le abbiamo '. E così finalmente il Papa mosso al riso si alzò e si sedette sul letto e interrogando fra Gior,dano .sul perché fosse venuto .... ». La scena, osserva bene il Pompili, - ha il carattere di certi bassorilievi dei marmorari romanici, ma condita del miglior sale. Sono molti i passi della Cronaca dove l'umore di fra Giordano salta su. E Luigi Pompili ha fatto bene a farcelo conoscere voltando il mo– desto latino di fra GiQrdano in un italiano d'oggi, il più pronto e vivo che ha trovato 1 ). Scrittore ,sottile e sa,puto (il Pompili fu pure tradut– tore del Pontano) deve essergli balenata anche l'idea di tradurre fra 1) Piacerebbe a volte maggior vivezza. Dove il latino di fra· Giordano è più parlato, li anche l'italiano del Pompili è più vivo. Ma egli ha poi il torto di.seguire da vicino il suo autore anche in qualche costruzione più sostenuta o piuttosto impac– ciata. Nel cap. 21, per esempio, la traduzione del periodo Et cum homines panem ad manuum non haberent ecc., non è tutta chiarissima. El in genere, una volta en– trato nel testo, una maggior libertà il Pompili poteva prendersela. D'altronde lui stesso sa bene che « Fra Giordano non è un artista : le sue pagine sono interessanti per dono diretto, non riflesso». BibliotecaGino Bianco
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