Pègaso - anno IV - n. 7 - luglio 1932

32 G. Bandini - Giuseppe Cesare Abba e Mario Pratesi resistendo più aHe sofferenze :fisiche e morali, precipitò in una crisi che fece perfino, con tragico errore, dubitare della ragione di lui, come eg·li stesso ne aveva dubitato lanciando l' 11 maggio 1868 al– Famico questo grido disperato : « il mio cervello s'abbuia!>>- Superata la crisi, il carteggio riprese con una lettera dell' 11 mag– gfo 1869 nella quaìe il Pratesi stesso descriveva, con una lucidità dolorosa che desta un fremito in chi legge, il baratro valicato. Né la affettuosa corrispondenza subì mai più altre interruzioni, se non molto brevi e che nulla toglievano alla solidità del vincolo che univa i due amici, sino alla morte dell'Abba. Né avrebbe potuto interrompersi perché, - scrive l'Abba da Brescia il 12 maggio 1899 - : Noi siam gente che non ha nella vita altrà vera gioia all'infuori di questa, rovesciarsi tra noi l'uno sull'altro con l'anima, come cavalloni di mare in tempesta che si incontrano e si fondono insieme spumando. GINO BANDINI. BibliotecaGino Bianco

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