Pègaso - anno IV - n. 7 - luglio 1932
84 *** Nei corridoi fa tanto caldo. I tubi del termosifone sudano. L'Albergo ha la febbre. Le donne discutono frenetiche, scrivono lettere su lettere, poi si radunano nei salottini a parlar basso, chiamano la Zarina « la tedesca>>, tacciono se qualcuno entra. En– trano due popi grandi, neri, con le mani nella barba e tutte s'in– chinano. Gli uomini sembrano assenti ed abulici, tranne quei due o tre troppo loquad che potrebbero essere spie. li'uori l'aria è tagliente. La notte, sulla Prospettiva, all' an– golo del J ekaterinsky Canal c' è ancora una botte di ferro colma. di carboni ardènti. L'Ambasciatore ù.' Italia ogni sera passeg– gia per due ore nella lista d' ombra d'ei muri e si ferma a scal– darsi. In quella vampata livida la barba rossa e rada gli si rag– gruma sul mento. Il viso tanto pallido, i grossi occhi azzurri senza sguardo come se le esalazioni del carbone lo avessero avve– lenato. Comincia a pa~lare lento. La fiamma fa vibrare, riscalda a poco a poco lè sue parole : - La Russia è una grande forza, non bisogna passare troppo facilmente dagli entusiasmi alle critiche. La Russia non ha dato anc6ra la misura delle sue possibilità. Quando gli effettivi d'egli altri saranno polverizzati, èi saranno anc6ra e anc6ra soldati russi. Poi parla di quando era Consigliere a Costantinopoli. Deve . avere tanto amato l'Oriente. Ogni sera andava a conversare con gli Ogià e coi rigattieri nei ca:ffeucci di Sultan Bajazid. 26 maggio. La città s'empie di spazzini che incanalano riga– gnoli neri. È la primavera. Una prima impressione di liquido. Un odor di cad'avere, e poi d'acqua che scorre. Il fragore dei ghiacci alla deriva che cozzano sotto i ponti, poi un odore di sale che viene dal mare. Gli alberi tremano nell'aria senza vento, si vestono di un verde lanoso, in una settimana empio.no il cielo di sagome nuove. Pietrogrado è ancor .più banale senza il riflesso bianco delle strade e d'el fiume. Volgare quel colore rossastr9 dei palazzi e dei colonnati che v:uol fingere marmi ·preziosi. Volgari quelle cento statue di stucco verniciate a bronzo. _ Pietroburgo fu certo improvvisata come una esposizione da tener su per un anno o per due. Poi dovettero prenderla sul serio e ne consacraron.o la bellezza di stucco e d'orpello. ~~'italiani si isolano con gli occhi smarriti. Arrivano le prime notizie dell'offensiva austriaca nel Trentino. Si fa il nome del Ge– nerale Brusati. Asiago, Asiago. Gli ufficiali della missione militare spiegano che reggeremo; BibliotecaGino Bianco
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