Pègaso - anno IV - n. 7 - luglio 1932

80 *** Il giorno che dirà le solite parole d'addio andrò ad aspettarla nel corridoio. La incontrerò oome per caso. Cercherò le parol,e dell'altro per farmi ripetere a una a ,una. quelle sue frasi d'amore. E un giorno mi persuaderò in buona fede ch'essa ha amato me solo. La camera 244. C'è qualcuno che si lava sempre sotto il rubi– netto, violentemente. Quando a notte alta rientro, nel corridoio, di sotto le porte, filtrano lame di luce,, sonore di voci, di un tinnir di bicchieri. Qualche ombra appare, scompare. Se inciampa nelle lame di luce, vedo per un attimo le righe d'un pigiama o un luccicar di stivali. Poi l'Hotel Astoria piomba nel sonno, diventa un solo respiro grave. È il respiro di Pietrogrado. Si sveglia male ~ tardi. Alle dieci sbadiglia e rabbriYidisce. Alle undici gli asoensori e le scale s'empiono di funzionari accigliati che vanno al lavoro. All'ora di colazione, la folla. U:fficialì russi d'ogni arma, uffi– ciali strani.eri. Diplomatici, uomini d'affari, giornalisti. Ti ven– gono subito sotto gli occhi i giapponesi e i persiani. Si riuniscono in gruppi per affinità di lavoro. Alcuni rimangono sempre soli alle piccole tavole d'angolo, accanto al piatto mucchi di fogli da'ttilografati, e vuotano in piedi la tazzina del caffè. Appaiono spesso belle donne disinvolte ad attirare la curiosità degli stranieri. Filipescu le giudica a colpo d'occhio dal valore delle pellicce. Sceglie quel lungo mantello di cincilla : - Ha addosso più di cinquantamila rubli, si può andare sicuri. Le vedove di guerra entra-no nel gran salone col passo stanco e gli occhi bassi. 1Matanta giovinezza le circonda che subito sol– levano il velo, poi si passano la mano sulle tempie e si guardano intorno. · Dal fronte arrivano ufficiali convalescenti: alcuni anc6ra feb– oricitanti, che gridano come a un bivacco. Nell'atrio si accum.ulano le cassette di'ordinanza di quelli che partono. Addii brevi, qualche singhiozzo di donna. E arrivano le « sistrize )) che la porta getta a una a una dal gelo nel caldo e che subito aprono il mantello a mostrare la croce rossa. C'è fra loro più di un'avventuriera che si serve del– l'uniforme per cercare tranquillamente i suoi uomini. A proposito di « sistrize )), ,Savelli lascia l'Astoria. Siamo venuti a salutarlo nella sua stanza. Abbiamo oocupato tutte le seggiole, dal letto pendono le gambe lunghissime di Cle– mente Origo. Tutti guard'ano il soffitto o il tappeto; pare che ab– biano negli orecchi una musica. Quando siamo riuniti, pensiamo a cose nostre lontane. - BibliotecaGino Bianco

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