Pègaso - anno IV - n. 6 - giugno 1932

Il ponte di Sa,nta Losanga 717 La storia dell'asino ci fece ridere parecchio; poi Arcipaoli, un po' per la n oia del viaggio, un po' per le zoccolate della zingara, si senti la testa appesa:r.1.titae disse di voler riposare. Gli aggiustai una coperta sott o il capo e, al solito passo lento, continuammo silen– ziosi la lunga strada. Ogni qual volta m'imbatto a veder due che si picchiano, faccio dentro di me questa profonda riflessione : - Corpo del d[àvolo ! E se capitasse a me di dover dare dei cazzotti, quanti ne pren– derei? - In verità, è tanto tempo che non ho più l'occasione di farla a pugni .con qualcuno che, davanti a tale domanda., mi sento vivamente preoccupato. . Perché, nonostante che il mio nome di battesimo sia Giusto, e quello ereditato dai miei avi sia Placido, io sono uno spirito bat– tagliero ; almeno a parole. Lo dicon tutti, che la mia tendenza più spiccata è quella del contraddire, nella qual cosa rassomiglio, modestamente, a Galileo. Ora, questa tendenza porta alle dispute, ai battibecchi; e di li all'altercare e allo scambio di ingiurie il passo è breve. Come mai, dunque, da tanto tempo non trovo qualcuno che mi allunghi un par di schiaffi? Perché non posso mai giungere a quel naturale sfogo ,della bile che è il pugilato ; e (levo rimanermene sempre, per dir cosi, giù d'esercizio, colla segreta paura d'invi– gliacchire ? Oh! Venturato Arcipaoli ! Quanto inv_idiavo la sua testa rotta, i suoi occhi languidi, socchiusi, e la sua fiera bocca piegata a un ultimo segno di risentimento ! · Io sono un grande ammiratore di coloro che scambiano poche chiacchiere e molti pugni; quando ciò mi capita, mi ci diverto un mondo. Una volta, a Genova, vidi una zuffa spettacolosa fra due facchini. Ohe pillole, che schiaffi ! Sonavano con un rumore sordo di macigni che cascano in un pantano. Si sentivano scricchiolare le ossa, si vedevano le galle crescere sulle facc~ a vista d'occhio. -Poi venne un bulo che li acchiappò tutti e d'ue ; un urtone di quà, uno di' là, quattro cazzotti per ognuno e i due contendenti furono separati prima che si ammazzassero. Era veramente bello! Avevo una voglia matta di cacciarmi in mezzo e misurarvi le mie forze. Mà poi, chissà ! Quando due si azzuffano, io mi sento preso con– temporaneamente da una grande ammirazione per chi le dà e da una ..grande compassione per chi le piglia; e, nel dubbio, resto neutrale. Mentre andlavo ragionando in tal modo, guardavo lungo la strada, se non ci fosse per caso un altro zingaro da castigare ; ero in vena di grandi cose quel giorno ! BibliotecaGino Bianco-

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