Pègaso - anno IV - n. 6 - giugno 1932
Prima ricognizione 699 per un botro, e qual' è la via più agevole; sa i massi che sorreggono e quelli che solo a, toccarli rovinano, sa le bacche buone da man– giare e quelle velenose; distingue gli uccelli al canto o alla forma del nido; se si fa un graffio, senza tante bende e disinfezioni, vi applica una foglia che lo guarisce. E il .suo linguaggio? Non è molto intelligibile, ma Italo lo ca– pisce a volo, e immagina che _i selvaggi, dei quali ha visto le figure sui libri, parlino così. Al bimbo non sfugge quanto vi è di delicato nei tentativi di Petu di ingentilire con lui il suo idioma, e dal canto suo si sforza· d1 inselvatichire il proprio, per renderlo meglio accetto a Petu. Egli si adopra adl imitare il compagno nei gesti, nell'andatura, nell'espressione del viso, ma sente con umiliazione che i suoi ten– tativi rimangono lontani dall'originale quanto una cattiva foto– grafia è lontana dal vero. Petu ha del gatto; dello scoiattolo e della scimmia; non vi è distacco fra lui e la natura; le pietre, le piante e le bestie lo ac– colgono fra loro e non gli fanno male perché lo sentono della loro specie ; Italo lo segue come può, ma le sue scarpe scivolano sui sassi, il vestito si straccia nelle macchie, le mani si pungono passando le siepi; quando poi Petu si caecià in mezzo alle mucche o ai porci, non lo segue più affattò; si limita ad ad'orarlo da lontano. Egli lo sente smisuratamente più perfetto e gli sembra che soltanto a forza di ammirazione può ridurre la distanza che lo separa da lui. Ora gli sta alle calcagna per un minuscolo sentiero all'orlo di un campo di canapa, poi attraverso un seminato di patate, poi su per l'altu_ra, all'ombra dei castagni. Petu procede rapido e riso– luto: ha una mèta da raggiungere. Passano sopra un ciglio sco– perto; ecco laggiù la casa di Italo, e il giardino cinto dalla siepe, il prato, l'orto dei vicini, il sentiero, la chiesina, il ponte; e tutte quelle cose tanto grandi stanno in poco spazio, come in un qua– dretto chiuso dalla sua ~ornice. Il bimbo guarda sorpreso, ansioso quei luoghi diversi nella nuova prospettiva; ma il compagno non ha tempo per codeste fan– tasie : Italo ha creduto di capire che la mèta è una bàita dove abita un cugino di Petu; ma sembra che Petu abbia idee vaghe su quella parentela e sull'ospitalità del cugino; e infatti s'insinua cauto attraverso una siepe, e con cenni silenziosi invita il compa– gno a seguirlo. Italo, quando va a trovare il cuginetto, spinge il bottone del campanello, e l'Adele viene ad aprire; ma quei procedimenti nuo– vissimi lo incantano. Tutto vibrante di un meraviglioso piacere, sentendo l'allegrezza frizzar dentro come un solletico, sale di soppiatto fra due filari di fagioli. Le brache di Petu, che arranca per la salita come un ra- BibliotecaGino Bianco
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