Pègaso - anno IV - n. 6 - giugno 1932

696 M. Casella mentari nella storia d'ella cultura orientale, nell' ambiente di Oublai Kan nel momento in cui il popolo mong9lo uscito dalle steppe della' Tarta:ria, dinanzi a un mondo nuovo e immenso della cui civiltà è colpito e di cui ascolta le voci di infinite disperse ricchezze, lancia per ogni parte i suoi messi a esplorare, a cono– scere e a rivelare. II Pauthier ha messo in relazione l'opera di Marco con i Rag– guagli che questi messi inviavano al loro imperatore e ne ha d'ato saggi; tra i quali il più notevole è la Memoria di Lieu-Yeu, com– missario cinese della spedizione di Hulagu (l' Alau di Marco) per la conquista della Persia e degli altri regni dell'Asia o,ccidentale. Siamo nella stessa atmosfera di Marco Polo ; respiriamo la stessa aria; coincidiamo nello stesso tipo di relazione storica e geo– grafica; si ha la stessa oggettiva chiarezza. Del resto che l'esposizione dli Marco risponda a moduli pre– concetti, ossia lasci intravedere lo schematismo di un questio– nario oltre il quale la materia si e·saurisce, risulta soprattutto dove questa materia si fa scarna e mostra con evidenza la sua lo– gica ossatura. Scelgo a caso: << Oaigiu è una piccola città. È situata verso scirocco. Sono idolatri. Sono soggetti al Gran Kan ed hanno moneta di carta .... In questa città si raduna una immensa quantità di biade e di riso)) (p. 237). - « Oinghianfu è una città del Mangi. La gente è id'olatra. Sono soggetti al Gran Kan e hanno moneta di carta. Vivono di commercio e d'industria. Hanno seta in ab– bondanza .... )) (p. 238). - << Sugiu è una grande, nobilissima città. Sono idolatri. Sono soggetti al Gran Kan ed hanno moneta di carta. Hanno seta in grandissima quantità. Vivono di commercio e d'industria .... )) (p. 240.). Per ciò è d'a credere che l'elaborazione di Rustichello; à cui Marco dettava il racconto, si debba ridurre in termini minimi. Essa è più che mai visibile nei punti secondari, dove là sua cultura romanzesca poteva aggiungere qualche nota di colore. Sono tratti :subito riconoscibili per la loro -sintassi ste– reotipa (pp. 109, 205, 379, 394, ecc.). Danno sentore di lettera– tura e contrastano col tono generale dell'opera. Possono dirsi i punti di' assaggio per giudicare, in virtù del contrasto, il carat– tere realistico e concreto dello stile di Marco. Dinanzi a essi il Pauthier si soffermava con ingenua ammirazione, perché non tro– vava quel pittoresco oleografico negli annàli cinesi e birmani ci– tati a conferma dei fatti di guerra narrati dal nostro viaggiatore. Eppure non ostante la sua educazione orientale, la personalità di Marco Polo, del «latino)) che è agli ordini del Gran Kan nel– l'impero più vasto del mondo, balza a linee sicure. Nelle terre degli idoli egli si sente cristiano. Il problema religioso, non appena esce dai dati della più rozza e naturalistica idolatria egli lo tratta 1 . ' co massimo rispetto e lo giudica secondo i criteri della vita mo- BibliotecaGino Bianco

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