Pègaso - anno IV - n. 6 - giugno 1932
Il ritorno di Marco Polo 695 molta distanza all'intorno. E dovete sapere che quel tetto è così d'orte e così ,saldamente costrutto da non avere paura degli anni» (p. 121). Ecco il solito atteggia1IDento di ,Marco, minuto e pre– ciso, realistico e pratico, che traduce in valore tutto quanto l'at– trae e cerca l'utilità in. ·quanto ammira e riporta al concreto gli impulsi spontanei del sentimento. Si leggano le pagine sulla reg– gia di re Facfur, sullo splendido rosario del re di Maabar, ,sul pa– lazzo imperiale che è nell'isola di Cipangu, sul rubino del re di Sei– lan : passi noti o rivelati ora, ripresentati o rinnovati entro una, prosa che sfavilla di bagliori e (li splendori, di ori e di gemme, immediatamente concretati in un prezzo di stima. Il libro di 1 Marco Polo è « un inventario delle ricchezze orien– tali», osserva·n Benedetto. È il libro di un « mercante. Ma perché la parola si adegui ·alla !figura di 1Marcobisogna pronunciarla con rispetto, non sentirvi nessuna antitesi colle virtù più elette dello spirito, ridarle soprattutto il poetico prestigio di cui poteva essere circonfusa, per una tempra magnanima, in tempi di vita gagliarda, quando commercio .significava ricerca eroica di nuove strade, fa– ticosa conquista sulla natura e sugli uomini)). E anc6ra aggiunge : « Esso (libro) apre la letteratura scientifica moderna .... Nato dalla vita e per la vita, frutto di un'osservazione imparziale, subordi– nato ad un questionario concreto, è già un documento di geografia positiva; ha già, consapevolmente, tra i suoi fini quello di sostituire una verità alle fantasie nebulose ed alle leggende)). _ Fo11se è un po' troppo ; .forse si dà alla volontà di Marco una oonsaJJ)éV'olezzache non traspare, e non poteva trasparire per la sua stessa cultura : un fine che non trova giustificazione nella oggettiva e imparziale rappresentazione di un mondo, che non è mai conside1·ato in antitesi con quello europeo, ma ~oltanto ignoto al mondo europeo. È il tono della verità senza negazioni, che costi– tuisce il carattere fondamentale del libro ; il tono della verità commisto con l'ammirazione per tutto ciò che è organizzazione pratica, ordine e fervore di vita civile. ,Marco Polo è tuffato nella. sua esperienza e non giudica di là da essa se non per comparazione implicita e a<'ddentale. Le forme della sua esperienza sono tutte orientali : partono dalla vita vissuta; s'illuminano della sua edu– cazione alla corte dli Oublai Kan e illuminano le sue frequenti fun– zioni di commissario imperiale. Il suo libro è una enciclopedia storica e geografica che risponde agli interessi realistici che ani– mavano la politica del suo Grande Signore; assomma il contenuto di esperienze fatte in servigio di quella politica durante diciassette anni, osservando storia, costumi, usi, commercio e industria di tut~e le popolazioni dell' oriente. Per coq1prendere interamente l'opera di Marco Polo bisogna collocarla, come hanno tentato gli orientalisti con commenti che restano pur sempre limitati e fram- Biblioteca Gino Bianco
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