Pègaso - anno IV - n. 6 - giugno 1932
684 S. Youn_q interessi del partito che sosteneva l'industria .. I~ quei dodici a?ni si pose mano a costruire i grandi tronchi ferroviari ; sorsero le prime grandi compagnie americane. Non vogliamo soffermarci qui a de– scrivere la misura in cui frode e corruzione imperavano allora nella capitale: Ci basti dire clie quivi ebbero origine allora molt~ dell~ pi~ ricche famiglie e società industriali americane;_ e ~he 1 ?ap1ta~1 di ventura, di felice memoria non sorpassarono m pirateria e bri– gantaggio alcuni dei nostri principali finanzieri di quell'epoca. Miserevole continuò la vita nel Sud, ricco soltanto della sua terra, e che sopportava ormai anche il peso delle forti imposte sulle importazioni. Solo gradualmente, lentamente, vi riapparve la pro– sperità. Ancor oggi il Sud, nonostante le sue immense risorse natu– rali, è di gran lunga meno ricco delle «sezioni>> industriali e del– l'Ovest. Gli inizi della sua più antica civiltà erano basati sulla terra, sulla proprietà di famiglia. La casa di famiglia ospitava tutte le generazioni, così come arrivavano, i vecchi insieme coi giovani. La gente era continuamente in visita; le ca~e piene di cugini e di amici, che non di rado si trattenevano ospiti per anni e anni. Io stesso, durante la mia infanzia, mi vedevo attorno cugini e zii, con i quali non sono mai stato capace di accertare il preciso grado di parentela: li chiamavo cugino tale e zio tal'altro. Una volta, da ragazzo, chiesi in materia qualche spiegazione a mio padre; per– ché mai, per esempio, lo zio Guglielmo, che non ci era parente, abitasse con noi. Mio padre mi dette un'occhiata così severa, che mi tolse il coraggio di domandar altro; e alla fine pronunziò queste' parole: - Figlio mio, egli è un gentiluomo. - A cotesto modo si veniva formando una tradizione di gentilezza e di cavalleria ; e prendevano vita personaggi e leggende di cui, già da tempo, si è impadronita la nostra letteratura. A un tal sistema di vita quieta, un po' angusta, se vogliamo, ma piena di vaghezza e di sentimento, si aggiungeva l'elemento ne– gro. Sia durante il periodo della schiavitù che dopo, i negri appor– tavano alla vita del Sud il dono dei loro costumi istintivi e pitto– reschi, le loro abitudini di indolenza, di gentilezza· e di pazienza; apportavano un contributo di ricca emotività, il talento della danza e del canto, la loro scala musicale africana. Come in una casa di ca~pa~na i!8:liana _iservi si succedono accanto ai padroni per gene– raz10m, cosi 1 negri facevano parte della vita della famiglia bianca ne go~evano la fiducia, lavoravano, talvolta maltrattati, spesso ben: voluti. M~lte piantagioni non avevano più che una decina di schiavi· ma nelle regioni ricche più verso il Sud (la -mia, per esempio), v~ ne erano CJh~ tenevano fino a mille e duecento schiavi, la cui opera era necessaria per la coltivazione di parecchie migliaia di acri. Il grosso. ~i· ~ue!la_letteratura che tratta del Sud è ispirata a queste cond1z10m d1 vita. La storia della letteratura prodotta nel Biblioteca Gino Bianco
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