Pègaso - anno IV - n. 6 - giugno 1932
682 S. Young si mettono a trattar d'affari, è assai meglio conosciuta che_non le re– gioni sottostanti. Anche gli emigranti si dirigono, in massim~ p~rte, verso le regioni minera.rie o indus.triali, o verso le gr~~di_ città, dove è più facile trovar lavoro; e nelle loro lettere famiha~i rara: mente risuona un'eco di quel che sia la vita in questi paesi agrari del Sud. D'altro lato quali i-:onogli Americani che viaggiano, e portano all'estero la v~ce della patria? Quelli delle regioni industriali, giacché le ag·rarie non sono così ben provvistè di mezzi. E purtroppo, temo, si deve a quegli individui che hanno speso la vita in rivalità commerciali, occupati a farsi largo nel mondo, quell'impressione di rumorosità e di prepotenza, che lascia il viaggiatore americano, e che è divenuta ormai proverbiale. In altre parole, è un peccato che gli Europei abbiano visto tanto spesso in mezzo a loro un tipo di Americano che sotto molti punti di vista, specie dati i loro gusti e la loro mentalità, non riesce _forse straordinariamente simpatico ; e che non ha nulla a che fare con un altro tipo di Americano, carat– teristico del Sud, il quale, come tanti _Europei, se ne resta a casa sua, sia perché ci si trova bene, sia perché gli affari ve lo tratten– gono, sia perché non ha i mezzi per viaggiare. È un fatto che molti stranieri, e specialmente quelli delle classi colte, vanno ripetendo da lungo tempo che nel Sud si sentono più a, casa loro, che gli individui e le usanze sono lì più semplici e natu– rali. Certamente nel Sud mancano quelle continue novità sensazio– nali, sbalorditive, formidabili, ultramoderne, proprie delle regioni industriali ; ma neanche ve ne sono molte di quelle che ad uno stra– niero possono riuscire antipatiche e brutali. Ciò è in parte effetto del clima, e dell'antico, stretto legame degli uomini con la terra, che fa di essi essenzialmente, coine degli Italiani, una popolazione di campagnoli ; e in parte (come cercherò di dimostrare in seguito) dello scarso sviluppo storico di quella regione, nella cui vita pa– triarcale soltanto da due decenni l'industrialismo, con tutte le sue conseguenze, è cominciato a penetrare. Insomma, la tend'enza del Sud è quella di rimanere il più a lungo possibile una parte d,'Eu– ropa (come dal punto di vista culturale era stata in origine tutta quanta l'America). Per ciò che riguarda le date, la storia di questa regione si può far cominciare nella .b']orida, dove sbarcarono gli Spagnuoli al– l'inizio del secolo XVI. Ma questo fu un evento sporadico quantun– que l'influs~o e la colonizzazione spagnuola, protendendosi verso l'Ovest, s'incontrassero con quelli francesi nella Luisiana (la quale entrò a far parte degli Stati Uniti quando Napoleone se ne disfece come di un indumento usato). La vera .sua storia comincia con l'avve~to dei primi coloni inglesi nella Virginia, nel 1608. Si fa un gran discutere, negli Stati Uniti, intorno alla pretesa aristocratica Biblioteca Gino Bianco
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