Pègaso - anno IV - n. 6 - giugno 1932
La letteratura americana e le sue « sezioni» 675 nuovo il ricordo di un'antica resistenza e di un'ostinata indipen– denza religiosa. Sono state date molte definizioni del puritanesimo; ma il concetto di un'appassionata negazione dei sensi, un terrore della vita mondana, un sentimento del dovere, della repressione, della mortificazione dei desideri, è il concetto che meglio illuminerà la letteratura prodotta dalla Nuova Inghilterra. Queste dottrine ed aspirazioni non sempre impedivano ciò che condannavano, ma per lo meno ne sciupavano il piacere. E se un forte sentimento del proprio interesse e dei possessi terreni accom– pagnò spesso questa mentalità, rimane il fatto che l'autodisciplina e la negazione dei sensi erano profondi e spesso nobili aspetti del carattere puritano. Dobbiamo ricordarci che, come dice Shaw, « l'utilità di sacrificare noi stessi sta nel fatto che ci mette in grado di sacrificare gli altri senza arrossire>). Da questa primitiva lette– ratura, teologica e moralista, la Nuova Inghilterra era giunta, verso la metà del secolo XIX, a scrittori come Emerson, poeta e autore di saggi morali, Thoreau, celebratore della natura, Washington Irving, più soave e garbato, derivante dai ,saggisti inglesi del secolo XVIII, Longfellow il poeta, ed altri. Questi furono per un certo tempo gli astri del firmamento let– terario americano, e fra loro si trovano quasi tutti i nomi più noti nell'Europa del secolo scor,so. Più tardi v~nnero William James, il :filosofo, e Henry James. il romanziere, fratelli. Walt Wb.itman apparteneva ad una regione dJ poco più meridionale: il Nuovo Jersey. Whitman ed Emerson sono oggi, fra questi nomi, i più ricordati. E, quanto all'influsso. da loro esercitato sopra gli scrit– tori moderni d'Europa e d'America, quello di Whitman fu di gran lunga il più potente. Al tempo di Emerson, la Nuova Inghilterra era la provincia letteraria dell'America; ed essa per la prima si prendeva molto sul serio come centro di luce. Nei loro momenti meno felici, questi scrittori erano mediocri e borghesi, tediosi per una moralità stantìa, aridi sensualmente, gretti e provinciali in ispirito. Nei momenti migliori, tenevano molto dell'indipendenza nativa, dell'originalità della loro terra, e di una vita ardita e dura; e a queste qualità aggiungevano la anovdaì rJn:ijç 7 quell'alta serietà di propositi di cui parla Aristotele come di uno almeno degli elementi necessari alla grande letteratura. Boston era il centro dell'universo, o almeno credeva di esserlo. Ora però ha subìto un certo abbassamento. La letteratura comuni– cativa e ricca di originale robustezza da dine o tre generazioni pro– viene da altre fonti. Lo scrittore vivente più rappresentativo di questa «sezione>> è certamente il poeta Robert Frost. Nelle sue poesie più lunghe, egli mostra qualità che sono care agli abitanti del luogo, ma che i cittadini del mondo potrebbero trovare limitate, schive e un po' ru- BibliotecaGino Bianco
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