Pègaso - anno IV - n. 6 - giugno 1932
Stagioni alla fon tana 671 C'è un tono d'audace confidenza tra quegli innamorati, sicché il concerto che ne nasce raggiunge i più alti. gradi dell'allegro; e la promiscuità non è, questa volta, se non espansione e necessità di giuoco, da cui ognuna delle tre coppie sa di potere ritornar a sé, quando lo voglia, inconfondibile e senza incertezze. Mario domina ora con le sue trovate e con la sagacità d'ei suoi motti e delle sue caricature, che fanno sprizzare, scoppiare, rom– bare le risa della compagnia. Specialmente Anita lo. asseconda e di. tanto in tanto la sua stridula risata dà il segnale, a cui s'attacca l'ilarità degli altri. Oreste tuona come un cannone, mentre il solda– tino più che ridere con la voce, ride dimenandosi e gesticolando: come le ragazze. Ma Oreste non sopporta a lungo di rimanere in second'o piano. Ecco, a un suo intervento tanto imperioso quanto immediato, tra– sformarsi quel crocchio sollazzevole in una ridda, in una giostra violenta: o addirittura scomporsi in gruppi di battaglia. Tutta la oontraida echeggia allora di clamori; le ragazze inseguite, prese, fatte girare pazzamente; sollevano alte strida. A una o all'altra delle svolte, può capitare a un passante di trovarsi tra le braccia, inaspettato, un corpo di donna, affannoso e caldo, e di sentirselo tosto strappare violentemente da un maschio lanciato dietro a lei; se, per sua disgrazia, invece di quella morbida preda momentanea, egli non riceva un'urtata poco piacevole dalle .spalle poderose d'Oreste; o, manco male, da quelle molto meno solide di Mario. Da parte del soldatino non c'è pericolo: costui, pur mescolandosi ai giuochi, lo fa discretamente, non ci s'investe mai, anzi, il più delle volte li sembra subire : egli preferirebbe dei divertimenti più calmi e meno chiassosi, sia per la sua indole, sia forse perché porta la divisa del soldato; se non fosse per Irma, egli avrebbe lasciata la compagnia per delle passeggiate romantiche con lei sola; ma Irma gode del chiasso ed è molto legata alle sue amiche. Anzi è Irma, delle tre, la più focosa; più giovane ed ingenua, si dà tutta al giuoco come una grossa e forte bambina : è la prima a buttarvisi e l'ultima a stancarsi. Coi suoi capelli biondi all'aria, coi suoi seni robusti edlelastici sotto la leggera camicetta, con le sue gambe sciolte di vergine, riempie di sé, come un vento gioioso, la strada. Ed è lei quasi sempre che, verso la fine, si dirige alla fontana con l'aria di bere, ma in realtà con l'intenzione di provocare ciò che è il su·o più grande divertimento. E difatti ogni volta o l'uno o l'altro della compagnia la segue e, da piccoli simulati litigi per la priorità del bere o da susurrati aizzamenti, nasce la battaglia a spruzzi, a sbruffi, a annaffiate; e da questa ognuno esce più o meno bagnato. . Ma fu bella la sera, in cui Irma, che lo aveva portato di nascosto, tirò fuori da un angolo un secchio pieno d'acqua e lo rovesciò, BibliotecaGino Bianco
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