Pègaso - anno IV - n. 6 - giugno 1932
La vocazione di Raffaello La'"!'brusohini 665 Con queste sue vedute alquanto rivoluzionarie circa la gerarchia cattolico-romana si accorda la lettera 28 agosto 1834 (Riforma, II, p. 109), diretta, questa, esplicitamente al Capponi. Egli si augura una nuova costituzione ecclesiastica « d'emocratica qual ella fu ne' primissimi tèmpi; perché son() nauseato e della monarchia pa– paile e dell'aristocrazia cardinalesca ed episcopale)) (p. 115). E ab– boz.:z.a,brevissimamente una costituzione presbiteriana. Intanto, però, erano passati due anni; e della propaganda auspicata nulla si era visto, come riulla si vide più tardi. Possiamo esser sicuri che il pru– dentissimo Capponi, alieno dall'azione, malato di occhi e di nervi, e, com'egli stesso confessa nelle sue lettere al Tommaseo, dli ,accidia spirituale, fece da freno, e taluno dlirà da spegnitoio. Questo sfogo sulla costituzione ecclesiastica è per l'appunto la risposta a una blanda frase dell'amico marchese : « la costituzione ecclesiastica, non so quale uscirà dagli avvenimenti. È cosa politica, non si può indovinare)) (R,iforma, II, p. -109). Nonostante il programma presbiteriano, il Lambruschini stesso si acconciava già a star a vedere. Concludeva infatti : « Cose tutte da combinarsi :meglio, quando gli eventi lo permettano. Ma lo ripeto, Dio voglia che gli eventi democratizzino -la nuova chiesa)> (p. 116). Tornava a lavorare alla sua opera religiosa ;·e anche qui si restringeva ad appunti, che « non sono per ora destinati a nulla» (lettera al Capponi dell'8 agosto 1834; Riforma, II, p. 95). A scri– vere, il Capponi stesso l'incoraggiava; avrebbe anzi voluto d'a lui la compilazione di una specie di catechismo.· Ma qui era il Lambru– schini che a sua vol~ intendeva andar piano : come dice in questa stessa lettera, il catechismo sarebbe venuto per ultimo. Intanto avrebbe esposto le sue idee in lettere al Capponi: questi -avrebbe risposto, e il Lambruschini controreplicato ; e così « le materie saranno discusse e chiarite e ridotte a quell'ultima semplicità che conviene ad un catechismo)) (p. 97). Così il movimento di riforma si riduceva ad una conversazione epistolare fra due amici. Ma, se ·ha completamente ragione il Gàm– baro contro il Taharrini, anche questa si arrestò ben presto. Nel loro carteggio di soggetto religioso troviamo un'interruzione adairittura dal '35 al '46. L'enormità del'intervallo fa precisamente dlubitare, che qualche cosa sia andata smarrita o distrutta. Ma anche il Gàm– baro ha ragione a rilevare, che solo nel '46 il Lambruschini e il Cap– poni si scrivono circa il concetto negativo delle definizioni domma– tiche, una delle idee lambruschiniane fondamentali ; il che fa sup– porre, che nell'intervallo il loro scambio di id'ee non doveva essere stato molto intenso. Ed io aggiungo, che anche negli appunti con data de L'Autorità e la Libertà vi è un salto dal '34 al '41; e in quelli senza data si andrebbe, secondo le congetture del Gàmbaro, dal '35 all'incirca al periodo quarantottesco. BibliotecaGino Bianco
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