Pègaso - anno IV - n. 6 - giugno 1932
664 L. Salvatorelli un poscritto : « Rispondetemi ; e pigliate in serio assai la mia lettera; perché io non canzono>>. L'intelligentissimo marchese, così preso a partito, non si affretta troppo a rispondere, giustificandosi (il 22 agosto, ivi p. 8) col dire: « La vostra carissima lettera non voleva risposta pronta, perché la voleva lunga». E infatti lungamente risponde sui San– simoniani, svalutandone l'importanza; si occupa anche dli Lamen– nais, ostilmente, perché sospettava semprerdietro il neoliberalismo di lui il disegno di d'ominazione sacerdotale; e termina con mode– stia, o pigrizia, non finta: « Fin qui ho potuto giungere da me solo: ora per andare più in là mi siete Voi guida necessaria)). Dell'invito incalzante del Lambruschini per un'azione in comune, « ne verbum quidem )). Il Lambruschini non abband'onò sùbito la. partita. :È probabil– mente della ,fine del '31 una lettera a due amici (Riforma, II, p. 24), che il Gàmbaro congettura ragionevolmente siano il Capponi e il Tommaseo, in cui ribatte la sua idea d[ una intesa « per metter in quella maggior luce che da noi si possa certi principj fonda– mentali, intorno ai quali vengano a radunarsi quante si hanno menti ben fatte ed anime religiose. Alzeremo così una trinciera inespugnabile contro alla quale si infrangerà e la tirannia che si maschera di santità, e l'irreligione che usurpa il nome di libertà)). La lettera, pervenutaci mutila, forse non partì mai; ma l'argo– mento della riforma cattolica è ripreso nella prima delle d'ue let– tere a un amico (gennaio 1832; Riforma, p. 30) che, - come s'è detto in principio, - potrebbe essere benissimo il Capponi, nono– stante le difficoltà del Gàmbaro. Quivi è affrontata arditamente una difficoltà fondamentale, quella dell'opposizione della gerarchia ecclesiasticl:Ji: «.persuadiamoci di questa, per me evidentissima, ve– rità, che o non bisogna toccar nulla nulla dli quello che è, o bisogna prepararsi ad aver quasi tutti i Vescovi, e soprattutto il Papa, apertissimi ed inesorabili nemici. ... quando, avuti tutti i riguardli alle ragioni intrinseche delle cose e alle circostanze, si viene ad adottare un s•aviopiano di riforma, rivolgiamoci sì al clero inferiore che sarà sempre per noi, ma non ci curiamo troppo del Magg-iore. Esso è più ostinato dell'Aristocrazia inglese; se v'è modo di scuo– terlo, di piega,rlo, è quello di dirgli francamente : ' sono con voi, se volete; saprò fare senza dli voi, se siete inflessibile. Desidero la pace, ma non temo la gue'rra' >>(pp. 39-40). Non si poteva essere più espliciti: al principio del 1832 Raffaello Lambruschini avrebbe voluto iniziare, insieme. con altri che si fossero messi d'accordo con lui sul programma, una vera e propria propaganda per una riforma cattolica, che non avrebbe dovuto indietreggiare innanzi a 11n conflitto aperto con i vescovi e col papa, appoggiandosi invece al clero inferiore. BibliotecaGino Bianco
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