Pègaso - anno IV - n. 6 - giugno 1932
656 L. Salv1itorelli esso è stato toccato d'al Gàmbaro, colla sua competenza sp,eci:fica lambruschiniana, dal Ruffini (ne La vita religiosa di Alessandro Manzoni), con la conoscenza larghissima, maggiore di ogni altro in Italia, ch'egli ha del protestantesimo ginevrino. La 1:°~sse,però, non è neanche qui molto abbondante. Il Lambruschm1 scriveva nel 1836 al pedagogista ginevrino Francesco-Marco-Luigi Naville (da distinguere da altri Naville suoi discendenti): «Cette école, <font les Pictet, les Decandolle, les Sismondi et les N aville sont sortis, m'est bien chère; je lui dois tout le peu que je suis )). :È una professione molto esplicita. Se, però, andiamo a guardar bene, non è una lista di teologi questa che ci dà il Lambruscbini: tutt'altro. Il Sismondi, certo, si interessò moltissimo di questioni religiose; e abbiamo anche un suo breve carteggio appunto 001 Lambruschini (Riforma religiosa, pp. 125 e sgg.). iMa se ne interessò da storico laico, da osservatore della realtà ~ontemporanea, non da sistema– tico; il Lambruschini può avere incontr.ato, probabilmente iucontrò, affinità di pensiero in lui, può averne avuto rincalzo alle proprie tendenze; ma non orientamenti e direttive. Il nome, che più colpisce in quella list~, è il De Oandolle. Si tratta proprio del famoso botanico svizzero Augustin-Pyramus De Oandolle, e d'ella sua Théorie élémentaire de la Botanique (1813; 2• edizione, 1819). :È merito del Gàmbaro di aver rilevato, su testi– monianze esplicite del Lambruschini stesso, l' in:uenza esercitata d'a quest'opera sul nostro autore, e di aver fissato altresi, che essa si spiegò fin da quando il Lambruschini era àl confino napoleonico di Bastia in Corsica ; cioè fra il 1813, data della prima edizione dell'opera, e il 1814, in cui cessò il confino. Il Lambruschini ci dice, che negli scritti d'el De Oandolle, da lui conosciuti la prima volta « in una terra d'esilio)), egli trovò « e il conforto d'ei mali e la con– ferma e !''approvazione di tutti i sentimenti virtuosi, e una vera rigenerazione intellettuale)) (Dell'Autorità e della Libertà, Appen– dice, pp. 358-59). Ohe cosa intendeva dire il Lambruschini parlando di una con– ferma dei « sentimenti virtuosi)), da lui trovata nelle opere scien– tifiche del De Candolle ? Soccorrono altre dichiarazioni autobio– grafiche quasi contemporanee (siamo prima d'el 1825). «.Sono molti anni ch'io mi occupo di materie di religione. iMe ne sono occupato prima di conoscere le scienze, che si chiamano profane; me ne sono occupato dopo. Ho trovato alla prima epoca nei libri, che la Religione è un dovere: alla seconda ho trovato' nella contempla– z~one della natura e nell'esplorazione del nostro cuore, che la reli– gione è un bi,sogno, un benessere: ho riletto i libri, ho veduto che dicono molte cose vere, e molte false; che dellè vere ne dicono certe bene e toccano, e il cuore le approva, e la natura tutta le proclama; e ne dicono certe male, e bisogna deciferarle, appurarle, BibliotecaGino Bianco •
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