Pègaso - anno IV - n. 6 - giugno 1932

654 L. Salvatorelli di esso. L'edizione tabarriniana dei Pensieri di un solitario era difettosa sia nella riproduzione degli autografi, sia nel loro ordi– namento' cronologico. Giovava poi aggiungere, alla pubblicazione degli autografi raccolti insieme dal Lam.brusc~ini stesso ~o~e ma– teriali dell'opera rimasta inedita, altri abbozzi e appunti di arg~– mento affine, che si trovano in altri pacchi d'elle carte lambruschi– niane. A queste esigenze rispoild'e la recentissima edizione del Gàmbaro, che porta il titolo originale dell'autore mutilato dal Tabarrini: RAFFAIDLLO LAMBRUSCHINI, Dell'Autorità e della Li– bertà. Pensieri d'u.n solitario (Firenze, « La Nuova Italia))). Il lavoro critico-testuale non sarà forse da considerare ancora definitivamente compiuto. Taluni frammenti, - anche inclusi nel pacco specifico, - difficilmente potevano essere destinati a far parte dell'opera non mai compiuta. Co.sì il XXXVI, che dlal Lam– bruschini stesso è indicato come un articolo che avrebbe d'ovuto comparire nel giornale Il Costituzionale, il giorno d'opo quello in cui il Granduca abolì lo Statuto (6 maggio 1852), e che invece fu sostituito da altro articolo del Salvagnoli. :È una protesta calma, dignitosa, esplicita, che fa molto onore al Lambruschini ; ma non si vede proprio che cosa potesse avér a che fare coll'opera proget– tata. E neppure il seguente n. XXXVII, sul duello. Il n. XLIX, introdotto dal Gàmbaro da un altro pacco, tratta questioni dli economia, e sembra ancor più estraneo. Abbiamo poi dei frammenti, come il XLVII e il XCVII, che sembrano o addirittura si presen– tano come introduzioni a questa o ad altra opera. Ci sarebbe, insomma, ancora parecchio da studiare sulla cernita e l'ordinamento di questi frammenti. Non son sicuro, per esempio, se quelli che il Gàmbaro ha raccolti insieme nella sezione « Pensieri senza data)), 'ma sforzand'osi di assegnare a ciascuno una data almeno approssimativa, non andrebbero invece meglio inseriti, a gruppi, tra i << Pensieri con data)), in modo da avere un quadro complessivo d'el pensiero del Lambruscbini entro, poniamo, ciascun decennio. ,Son questioni difficili. Quello che importava innanzi tutto era di assicurare al lettore e allo studioso la maggior quan– tità di materiale possibile nelle migliori condizioni : che è quanto ba fatto il Gàmbaro. Ed è anche improbabile, che abbia g·rande uti– lità il tentare una ricostruzione del disegno dell'opera, se pur questo dli.segno era stato abbozzato dal Lambruschini. Non tanto importa l'opera in sé, che probabilmente un capolavoro non sarebbe riuscita mai, quanto la testimonianza di certe tendenze, di certi orienta– menti spirituali, che hanno il loro significato nella storia italiana del tempo. Il _Lambruschini ci appare completamente estraneo al moto spe– culativo della filosofia idealistica tedesca sua contemporanea, come Biblioteca Gino Bianco

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