Pègaso - anno IV - n. 6 - giugno 1932

652 L .. Salvatorelli autografi del Lambruschini, che, acquistati prima dlal Ricasoli, sono dal 1898 alla Bibliotec·a Nazionale di Firenze. Lì per lì, la pubblicazione del Tabarrini suscitò interesse. I~ quello stesso anno 1887 se ne occupò di proposito Gi~s~ppe Ta~ozzi, con uno studio su La fede •di Rafjàello Lambruschini, pubbhcato prima nella Rassegna pugliese, e subito dopo ristampato a part~; e ne parlò Giacomo Barzellotti in una dissertazione di soggetto più ampio (L'idea religiosa negli uomini di Stato del Risorgiment?), pubblicata nella Nuova Antologia, e riprodotta nel volume notis– simo Dal Rinascimento al Risorgimento. t'.Ma,dopo quel primo in– teresse, per un quarto di secolo il libro rimase trascurato, - come del resto, tutto l'aspetto religioso del Risorgimento; - e tanto meno si pensò a. precisare ed allargare la conoscenza del pensiero religioso lambruschiniano, collo studio del materiale manoscritto. Tenne conto del Lambruschini Arnaldo Della Torre, in quel suo lavoro, del 1912, Il Oristiari,esimo in Italia dai filosofisti ai moder– ni-sti (appendice alla traduzione dell'Orpheu-s di Reinach), che è, certo, raccolta dli materiaJe incompleto e appena dirozzato, ma ~he intanto, - in mancanza di meglio, - conserva anche oggi una sua utilità. Dato, però, questo carattere. dell'opera sua; si capisce che il Della Torre non facesse fare nessun passo avanti alla cono– scenza dlel Lambruschini, pensatore e riformatore religioso. Com– mise, anzi, l'errore di farne. un semplice seguace del Lamennais (in ciò poteva vantare un antecessore illustre : lo zio del Lambru– schini, Card. Segretario di St_ato di Gregorio XVI). Assai più viva rappresentazione è quella datane dal Gentile nei suoi studi sulla Cultura Toscana (i;n Critica, 1916, e poi in volume a parte); ma si tratta pur sempre di un semplice schizzo, sulla base del non abbondante materiale edito. Allora, però, il Gàmbaro aveva già cominciato ad occuparsi del Lambruschini. Per suo merito, ci avviamo ad avere un ((corpus» lambruschiniano, almeno per quanto riguarda lo scrittore religioso. I Primi scritti religfosi di Raffaello Lambruschini (Firenze, 1918) contenevano in gran parte materiale inedito : particolarmente no– tevoli, in questo, cinque conferenze da lui tenute nel 1835 al figlio del ((Principe di Montfort», cioè'd:ell'ex-re di Westfalia allora di– morante a Firenze. Si tratta di Napoleone Gerolamo, il cugino di Napoleone III, allora-tredicenne, che si stretti legami doveva con– trarre colla storia del Risorgimento italiano, non solo per il suo matrimonio colla principessa Clotilde, ma per la sua azione perso– nale. Alle conferenze assisteva anche la principessa 1Matilde. Le con– ferenze rimasero ben presto interrotte per la partenza da Firenze del principe di Montfort, il qua}e si dimenticò anche _ come dice pulitamente il Gàmbaro, - <( di compire il suo dovere· col Lambruschini >>. Ci fu chi provvide, all'insaputa del disinteres,sato Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy