Pègaso - anno IV - n. 6 - giugno 1932

768 Stendhal raconté par ceux qui l'ont mt Cosi per lo Stendhal di Thibaudet: arte fine e delicata e simpatica,, ma arte di 1,econd'ordine, a voler esser giusti: molta commedia e squisita, rari quei tratti decisivi, grandi, drammatici. E il difetto del na;rratore, è difetto, si capisce, del critico. Presenta, propone, addita, ma si vede che ama sottrarsi ai momenti troppo impegnativi : possiamo dire di cono– scere da lui tutto quanto Stendhal pensava dell'amore, e quanto gli servì nell'opera, ma forse egli non riesce mai a comunicarci un palpito di grande passione, da Beyle o vissuta o narrata. Uno dei tratti più sug– gestivi del libro è l'apparire in scena dell'Imperatrice Eugenia, che riconosce in un ritratto cli .Stendhal « Mr. Beyle », il grande amico della sua fanciullezza : ma il fatto cosi richiamato non illumina più a fondo l'anima di Beyle, serve al Thibaudet per una graziosa fantasia, non senza spirito né giustezza, ma « à còté » ; sicché a malignare un poco si potrebbe pensare che il Thibaudet, invece di sapere cose simili a questa .da tanto tempo, ed averle spesso rigirate e pesate nell'animo, le abbia facilmente trovate, magari nella, raccolta, del Jourda (dove i ricordi dell'Imperatrice fanno un quadretto delizioso), e subito tratte fuori e messe li per ricchezza, senza pensarci su più che tanto. E si potrebbe trovare allora che tutto il libro somiglia un po' troppo ,sovente alla rac– colta del J ourda : .spiritose e belle « memorie» più che risoluti giudizi. Di Juli,en ·,Sorel'noi veniamo a sapere che meglio non si potrebbe com'è nato, cosa pensa, __ , ' in cospetto del mondo: ma quando si tratta di tentar di stabilir~ <;1 sarebbe stato veramente in cospetto di Dio, se persona vera, o d'ei'-s'4"0 t>r'e(che è lo stesso), se si prende come per- sonaggio di favola; quando si tràtta di decidere la vecchia questione del perché finisca a quel mòdo, e se sia logico o giusto o soltanto umano, Thibaudet non trova.che deboli frasi. E la q uestione invece, al punto a cui siamo, al punto a~c-gi•l~st~sso c ;ritico.ci ha condotti, non dovrebbe essere tanto difficile. , •: MARIO BONFANTINI. UGo OJETI'I, Direttore responsabile PIETRO PANCRAZI, Segretario di redazione Stabilimento Tipografico Enrico Ariani, Firenze. BibliotecaGino Bianco

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