Pègaso - anno IV - n. 5 - maggio 1932

François Mauriac 557 aveva scritto nella ,prefazione ai Trois récits : « S'il éohoue au seuil méme de la vie spiritweUe, e'est qu' il refuse la ' nuit ' où Saint J ean de la Oroix nous. entraine à sa suite: asservissement total de la chair à l'esprit; soumission de l'esprit lui-mém§ à l'amour infini. Il attend de comprendre là où il faudrait attendre d' étre ill1tminé )). Questa massima di apparente ortodossia, ispi- . rata da quel San Giovanni d!ella Croce caro a Jacques Maritain, ha bisogno di essere integrata con un passo del recente Soufjrance8 et bonheur du chrétien (1931), per poterci dare un'esatta misura del misticismo di Mauriac: « Le Dieu, des chrétiens ri,e veut pas étre aimé, il veut étre le seul aimé. Il ne souffre pas que no11,sdé– tournions de Lu-i un seit-l soupir, tout au-tre amour ·étant une ido– latrie. Et cette exigence est soiiverainement raiso_rvnable.Impos– sible d'aimer la créature, sans la déifier. Elle devient l'uniqwe néces·saire; elle occupe la place de Dieu: le ciel de sa présence·;: l' enfer de son absence )). ,Se avevamo bisogno d'una nuova prova per riconfermare la nostra interpretazione del misticismo di rMauriac, eccola. Questa, naturalmente, è tesi che ha assunto altro e diverso valore in poesia. Nel campo del pensiero è preferibile risalire alle fonti gianseniste e gallicane, Pascal, Bossuet, alle quali, del resto, lo stesso Mau– riac rimanda. I suoi saggi nulla aggiungono alla letteratura reli– giosa, come nulla aggiungono all'ideale· monarchico le tirate di Daud'et e al nazionalismo antisemita il Drummont di Bernanos. ·. ALBEJRTO CONSIGLIO. BibliotecaGino Bianco