Pègaso - anno IV - n. 5 - maggio 1932

556 A. Consiglio psicologiche, d[ sapienza sperimentale sopratutto pèl carattere e pel piglio di documento che l'autore le ha conferi~a. Piac~ H ro– manzo specialmente pel suo valore di studio e per una certa fu– sione trai il problema moderno della famiglia e i problemi religiosi che osse·ssionano l'autore, fusione anche qui cerebrale. Si vede chiaramente, in queste ultime oper•e, che tMauriac ha vo– luto, come si dice, rinnovarsi. E con molta, ingenuità ha creduto che rinnovarsi significasse dilatare il piano ,dei suoi lavori, .tra– sporre i dati dei suoi problemi. In altri termini, una sorta. di ri– torno al vecchio mondo dli Préséanccs, specialmente in Le noeud de vipèros, con molte lustre di più, ma con eguale, se non minore ri– sultato artistico. Infatti, a ben guardare, ci si avvede che, tradotto in termini dialettici il dramma di Destin, dì Ce q11,iétait perdu e di Le nocitd de vipères rimane identico a quello dei tre romanzi principali. La differenza è sopratutto nella impostazione troppo razioci– nante e dimostrativa dei suoi ultimi libri. L'autore di Genitrirc non ha avuto da compiacersi nel sentir dare che Destin e Oe qui étai.t perdu rinnovano l'equazione tentata da Gide in Les faum- . monnayeu,rs, senza le aspirazioni alle attività concrete; e a mag·– . gior ragione sentirà ripeterselo per Le noeud de vipères : in sede di vera critica questo parallelo è la maggiore condanna della sua ultima maniera. Infatti, nel tentativo di rinnovarsi egli attinge a. piene mani nella miniera dei documenti gidiani. Anche qui la. penna di Mauriac ha il suo buon ·gioco : le sue nuove figure fem– minili, Elisabeth, foène, Isa, hanno qualcosa che ricorda le donne gidiane e-le eroine foggiate da scrittori più giovani, come Jacques Chard'onne, specializzati in un genere di psicologia morbosa; figure squisitamente dialettiche e convenzionali, non meno degli adole– scenti perversi ai quali anche Mauriac talora ha ricorso. Bob, Hervé, Marcel risentono visibilmente di Lafcadio e d'egli ultimi per– sonaggi gidiani. Non manca nemmeno. un sentore d' incesto tra Tota e Ala,in, i due giovani provinciali, sottinteso con molto garbo; né in Le noeud de vipères ,dei non larvati accenni a J?reud e alle sue teorie. Questo rinnovamento volonta:rio potrebbe riuscir fatale a :Mau– riac : che conosce egli fuor delle lande e dei suoi abitanti ? Abbiamo visto che solo quei paesaggi, solo quella gente semplice può com– muovere il suo sentimento. Il resto del mondo, per lui, non è che nozione cerebrale. Dunque, d'iremo che la sua Parigi e la Bordeaux della sua ultima maniera sono squisitamente letterarie, ed è il meglio che possa dirsi. S'aggiunga a ciò, che contemporaneamente iMauriac ha preso a teorizzare il suo misticismo con sempre maggiore impegno. Già a proposito del protagonista di Le démon de la connaissan,ce egli BibliotecaGino Bianco

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