Pègaso - anno IV - n. 5 - maggio 1932
François Maui·iac 555 scono da questa unione dlue figli, e, fin dai primissimi tempi, una serie di equivoci e di malintesi che si annodano inestricabilmente come vipere. Louis crede che la moglie lo abbia sposato per ri– piego e, colpito nel suo immenso orgoglio di plebeo raffinato dal danaro e dalla cultura, si trincera dietro la sua potenza finanziaria, che egli crede l'unica sua qualità,, l'unica sua forza. Si sviluppa, s'ingigantisce cosi in forma morbosa un'avarizia che è il peggiora– mento, la degenerazione diella vecchia e provvidenziale parsimonia contadina. D'altra parte, la moglie si ri-piega nelle sue funzioni di madre, per modo che la famiglia viene a scindersi in due campi distinti : la madre e i figli, formalmente virtuosi, sorretti da pre– giudizi religiosi e locali; il p8idre, uomo dli cultura, grande am– ministratore, libero pensatore eppur tarato dalle vecchie virtù terriere tramutate in vizi. La èUisputa in potenza scoppia e s'inve– lenisce quando, sopraggiunta la vecchiaia .del protagonista, spo– sati figliuoli -e nipoti,. la disce'nd!enza comincia a temere del patri– monio che il ferreo vecchio tiene gelQ~amente per sé : ·a tutta la famiglia egli fa colpa di averlo privato cli amore, di averlo respinto per cieoa incomprensione, solo valutandolo pel danaro che ammini– strava e produceva. Quindi, non solo egli rifiuta di dlistribuire il suo danaro da vi'Vo, i:na si sforza di d!il8ipidarlo, per vendetta. Va in ,cerca d'un figliuolo naturale, che scopre vile e incapace di comprendere. Lotta, colpisce del suo odiio la sua discendenza, fin– ché l'improvvisa morte della moglie non lo toglie da un incubo di rancore che durava da mezzo secolo. Alcune veMhie carte gli rive– lano che Isa, anch'essa, era tormentata dall'incomprensione, tra– vagliata da una gelosia che il suo amor proprio non le consentiva di manifestare. Stanco, alfine, il vecchio abbandona ai figli il suo patrimonio, consola una nipote abbandonata dal marito e muore alfine illuminato sull'inferno terrestre che può esser determinato dalla mancanza di amore e di tolleranza. Questa la tesi: tutte le virtù, tutte le qualità di cui possono esser dotati i componenti di mia famiglia si mutano in oggetti di tormento, se non sono uma- nizzate dalla comprensione e dalla, tolleranza. · Abbiamo dedicato una maggior~ attenzione a quest'ultima opera di ,Mauriac perché essa, senza raggiungere l'importanza di Genitrix o di Le baiser aux lépreitm, si ricollega come valore spirituale alle migliori opere del nostro autore. Il pessimismo eretico di cui ab– biamo parlato, la dlisperazione maledetta dalle scritture qui è con– dotta agli ultimi estremi ; non si designano d'ei colpevoli, dei cat– tivi, dei peccatori, no : tutti sono ugualmente avvinti da Ul'l nodo di serpi. Non è il Demonio, non è il Maligno il portatore di tanto male, ma è la vita stessa nelle sue modalità; la comprensione è fuori della vita, la comprensione tra umani che vivano è impossi– bile. L'opera risulta singolarmente ricca di aforismi, di notazioni BibliotecaGino Bianco
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