Pègaso - anno IV - n. 5 - maggio 1932

Ambulatorio per soli poveri 541 Una notte ho messo la testa fuori e mi son visto davanti alla porta un frate lungo lungo, tutto bianco, con una barbona gia.Ua. Matto, matto. Tornavo matto. -Mi barricavo in camera tutte le sere .... - Sei uno sciocco. Perdere il posto per queste ubbie. Mangiavi bene? - iMangia,re, così, così. Vino bono, però. Hanno di gran pos– sessi, laggiù.. Campi e campi. E mangiano quel che raccolgono. Po– lenta, fagioli, patate e vino. Hanno tutti il loro bravo litro per pasto .... - Hai fatto una gran corhelleria, Merlo. - Sarei anche rimasto, forse, ma un giorno il priore mi chiama nella sua cella e mi chiede tutt'a un tratto: « Lo sai, Merlo, chi ci ha fatti e messi al mondo ? >>.Io volevo dire la verità, ma risposi, pronto : «Nostro Signore Gesù Cristo>>. «Bravo», dice lui, << e come ci ha fatti ? >>. << Come siamo», dico io. << E la barba ? )), dice lui facendomi gli occhiacci, non te l'ha forse data ? -E perché te là tagli ? >>. << .Sono abituato>>. << Niente. Da domani, se vuòi restar con noi, devi lasciarti crescere la barba>>. Alla mattina, ho tagliata la corda. Cosi Merlo ha ripresa la sua libertà affamata .. Tuttavia non ve– niva più a domandar soldi. Si accontentava dli scrivere qualche missiva su carta da involti che cacciava ,sotto la porta dell'ambula– torio. Sorta di pudore dei miserabili che ignorano l'insolente in– discrezione di tanti ricchi. Ieri, tuttavia, è tornato, ma cammi– nava adagio adagio e respirava faticosamente con quel suo povero viso ai cenere. S'è seduto, -. cosa insolita, - senza chiedere il permesso. Più forti del rispetto erano il dolore e_la debolezza. - Che novità, Merlo ? Affannato, m'ha risposto: - M'hanno fatto l'operazione. - Quale operazione? - Ho chiesto. Forse nella mia .voce era un po' d'incredulità, perché, - con la prontezza con la quale si mostra un documento, - nel rispondere : << Reni, milza, un po' di tutto)), ha tirato su dai pantaloni la ca– micia a brandelli e ha mostrato una ferita orrenda, il solco dl'una cicatrice rossa che gli solcava il corpo magro come una bandoliera. - Dicono, - ha proseguito con la voce :fioca, - che debbo stare a, una dieta speciale .... E ha riso piano, per non stirare la pelle. I facchini, i marinai e le guardie di finanza chiamano Lisa c(la contessa)). Forse per l'ozio nel quale vive da anni. Lisa è una deficiente e, come tale, è rimasta incapace d'ogni lavoro e imper– meabile ad ogni sentimento morale. Sarebbe un felice animale se l'essere un'imbecille non le vietasse anche quella felicità. Lisa è BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy