Pègaso - anno IV - n. 5 - maggio 1932
536 G. Prezzolini per altro un aneddoto, che se è vero, dimostra un certo spirito nel Mezzofanti. Una signora russa lo importunò a lungo con lettere, dopo dli che si congratulò con lui per la purezza e proprietà del suo russo· al che si dice che egli rispondesse d'esser spiacente di non ' . poter dire altrettanto di quello di lei. La sua modestia vien dipmta però da una de.finizione che soleva dar di se stesso : - Non sono che un dizionario mal rilegato 1 ). Anche il marchese Capponi manteneva buone relazioni con i fo– restieri di passaggio da Fir~nze, grazie alla sua conoscenza delle lingue straniere, e fra questi ebbe a vedere vari Americani; ma la visita più importante che il Ticknor gli fece è d'un periodo poste– riore a quello entrQ il quale ho ristretto questo articolo, e non mi resta, per ora, da citare di lui, se non una esclamazione dolorosa, che gli scappò con.Carlo Sumner (che diventò poi un senatore im– portante degli Stati Uniti ed un fautore dell'unità del nostro paese, ma che allora era soltanto un- giovinotto americano in viaggio d'istruzione in Italia). Parlavano dello storico Prescott, che, come si sa, era privo quasi della vista d'un occhio. « Quando gli dissi)), scrive il Sumner, « che ora il Prescott poteva servirsi molto di più dei suoi occhi, il Capponi esclamò in inglese : « God, what a happy man he must be!>> (Dio, che uomo felice dev'essere!). Occorre ri– cordare che allora il Capponi era cieco? 2 ). Prima di chiuder questa rassegna con un nome grande e caro a ogni Italiano, che dalla letteratura però travalica nella politica, prendo un po' di spazio per una figura veramente secondaria, ma forse d'un certo interesse per l'accidentalità che lo porta qui. Lo stesso professore di chimica che si recò a visitare il Monti a Milano nel 1818-1819, aveva una lettera di presentazione per l' Acerbi 3 ). « Avendo ieri lasciato i nostri biglietti da visita all'appartamento dell' Acerbi, noto a molti lettori come autore di viaggi al CaJ>o Nord 4 ) e comé direttore di una rivista italiana di lettere, ei re– cammo a fargli visita questa mattina, e fummo ricevuti con la fran– chezza ,di un uomo di mondo, che sa.che cosa occorre ai viaggiatori. È di mezz'età, alto, d'aspetto avvenente, ha occhi neri e vivaci. Con– versammo nella sua biblioteca, su vari· soggetti in lingua inglese, che per forestiero parla straordinariamente bene. Molto cortese egli 1 ) Rev. !NGRAHAM KIP, The Ohristmas Holidays in Rome, New York, .A.ppleton, 1846, p. -200. 2 ) EDWARD L. PIERCE, Memoirs and Letters of Oharles Sumner, Boston, Ro– berts, 1877-1893,vol. II, p. 112. 3) Op. cit., pp. 472-478. •) GIUSEPPE ÀCERBI, Travels through S·iceden, Finlan,d and Laplanà, to the. North Oape, in 1798 and 1"199, 2 vol., London, 1802. BibliotecaGino Bianco
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