Pègaso - anno IV - n. 5 - maggio 1932
524 U. Betti un bambino, ma in modo curioso, quasi imitando -qna cornacchia. - Ora, era, era era. - Si erano accostati, col volto proprio vicino. Sudati, somiglianti, :fissandosi con odio, l'una rid'eva, l'altro ripe– teva quel verso, tutti e due con un accanimento ossessionato, con qualche cosa di animalesco, di truce. Pareva che uno rl'eiòue dovesse da un momento all'altro vacillare, sentirsi male; oppure che do– vessero aggredirsi vibrandosi 'sulla tempia il ferro d'a stiro lì accanto. La veochia, sempre immobile, guardlava la :finestra. Fu la ragazza che volse le spalle dli scatto, sparendo dietro un uscio. Invece il veochio, benché col respiro corto, continuò i suoi la– trati davanti all'uscio chiuso, con una insistenza convulsa, lugubre, da maniaco. Si sentiva un'oppressione guardandolo. L'ùscio si ria– prì, ma vi apparve, e si avanzò, anziché la ragazza, una donna piut– tosto avvenente, dall'espressione dura, vedendo la quale il vecchio tacque subito, voltandosi in fretta. Ci fu un silenzio. Quella el'a la moglie del carcerato, la madre dei due bambini lì presenti. - Basta, smettetela, - disse con asprezza, benché il vecchio fosse già ammutolito. (1Sisentiva solo, nella stanza accanto, la voce della ragazza che si era messa a cantare). <Sembrava che tutti avessero soggezione dì questa donna, lo stesso commerciante, nel parlare, si sentiva imbarazzato. Il vecchio, che pareva diventato all'improvviso distratto, triste, guardava verso i vetri, donde già entrruva la sera dal cortile. A un dato momento il commerciante, voltandosi, non lo vide più. La donna ascoltò le notizie del carce– rato, senza dir nulla, accigliata, svolgendo dalla carta una cara– mella,. Aveva una capigliatura ben pettinata e ondlulata, delle scarpette a due tinte. Chiese qualche cosa al :figlio, il biondino, che era sempre lì, da una parte, e che alzò le spalle gracili con mal– garbo. Intanto era rientrata, sempre in ciabatte e canticchiando fra i denti, la ragazza, con la quale, invece, la donna sembrava in buoni rapporti ; le porse in ·silenzio una caramella. Dopo un mo– mento tutte e due uscirono dalla stanza, già piena d'ombre, e il commerciante, ormai· senza speranza, si alzò. Allora gli venne davanti la vecchia facendogli cenno, ma come in segreto, di aspettare. Andò a -sedergli molto vicino, chiese che dunque le spiegasse anc6ra qualcosa del figliuolo, ascoltando poi assorta le risposte, mentre faceva di sì con la testa. Parlava adagio, a voce assai bassa, parev:a dlebolissima e oppressa anche da un po' d'affanno nel respirare. A ogni cosa che udiva, faceva: - Bene, bene, - sempre con quella espressione attonita, lontana, come se diomandasse così, perché bisognava, pur sapendo bene che tutto, ormai, per lei, era inutile, uguale. L'uomo cominciò a sentire un malessere e fece di nuovo pèr alzarsi. La vecchia gli fece anc6ra un cenno. In una busta gualcita datale in quel momento dal ragazzetto (che era tornato da fuori B'bliotecaGino Bianco
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