Pègaso - anno IV - n. 5 - maggio 1932
Una famiglia che va male 523 tutto, tutto; che se lo avesse incontrato, anche dopo morti, di là, lui lo ruvrebbe maled'etto sempre; cosi, cosi. (Faceva il gesto di scac– ciare qualcuno, col volto atteggiato a ribr~zzo). Alle giusti,fica– zioni del commerciante d'olio, incominciò a gridare clie no, che non era disgrazia, la causa stava qui (si toccava il -petto) qui d'entro, nella midoll:a marcia, si, marcia. D'un tratto si senti la voce della ragazza. - Eh, quante storie! - aveva cominciato a dli.recome tra sé, con accento di noia, segui– tando a frugare in un cassetto. Poi prese ad alzare la voce, sempre guardando nel cassetto, dlicendo che a lei, quelle parole li, la face– vano ridere, ridere. Che il Carl0 ·aveva fatto bene, benissimo; do– veva essere più furbo, questo, si; che era tutto un porcaio, un'im– mondizia, altro che storie. Il vecchio, dapprima un po' sconcertato si mise a ripetere la frase della midolla marcia, come un ritornello, ansando. Il visitatore, stupito, si era voltato istintivamente alla vecchietta. Sedeva con le mani sulle ginocchia, la faccia bianca volta alla finestra, immobile. - La voce della ragazza, intanto, era salita a dei toni stridiuli, rauchi, con risatine isteriche, che facevano al commerciante un effetto curioso, gli facevano venire un po' di batticuore e la voglia di mischfarsi lui pure alla disputa, con violenza. La ragazza solle– vava continuamente i capelli, buttando indietro la faccia, con gli occhi dilatati le cui cornee bianche mettevano su tutto il viso un po' madido uno splendore doloroso. Il visitatore. sentiva che quel– l'agitazione si comunicava anche a lui (benché si raccomand!asse mentalmente di star tranquillo), come se anche lui si accorgesse, ora, d'aver subito delle umiliazioni esagerate, delle ingiustizie. Per esempio, gli dispiaceva, ora, d'essere stato chiamato ladro. Rammentava confusamente gli inverni in carcere, e poi le spinte dei questurini, e poi ancora scarpe rotte, sempre scarpe rotte; e gli pareva quasi che un po' di responsabilità ce l'avesse lui, là, quel vecchio. Avrebbe voluto agguantarlo pel petto, scrollarlo. Inter– venne con veemenza. - Eh, mid'olla marcia, midolla marcia! Non sapete dir altro ? -· Immediatamente si vinse, la sua voce mutò, incominciò a beffare il vecchio con allegria _e livore, dicendiogli con un tono fintamente bonario, interrotto da lazzi acri, che lui era troppo rigido, poveri noi ; era proprio sicuro di non essersela lasciata dietro le spalle una qualche marachella, anche lui? Una piccola marachella, piccola cosi, magari una ragazzetta. toccata in un portoncino. A que·sto punto la ragazza, vedend'o il p3idre interrompersi inebetito, si mise a ridere in modo tale, che.il commerciante d'olio, interdetto, tacque. Quella seguitava a ridere, nel silenzio che s'era fatto, piegandosi fino a terra, agitandosi tutta. _Avvenne una cosa impreveduta; il vecchio, d'un tratto, si mise a farle il verso, come avrebbe fatto Biblioteca Gino Aianco
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