Pègaso - anno IV - n. 5 - maggio 1932
632 P. MIGNOSI, Crescere Sono le voci dei morti ? o di coloro che verranno ? Guardo intorno e il cuore mi trema di paura. Cadono a fasci nell'aria fiori di cielo come se qualcuno di là dal muro li gettasse alla mia pena. Qu esta lirica s 'intitola L'infil/'l,ito. E rimane in un certo senso I/ In– ftl/'l,ito leopardia.no, salvo che li c'era la siepe ben concreta, e qui c'è l'imagi nata murag lia; lì c'era la voce del vento tra le foglie, e qui voce d'umani mentre nessuno ,è presente; lì l'angosciosa «dolcezza» del «naufragare» nell'infinito spazio e nell'irnfinito tempo, qui la con– solazione di quei fiori di cielo gettati alla ipena del poeta, misterìo,sa– mente, da di là del muro. È da questa parte, - del simbolismo, - ch'io sento i francesi, o Corazzini per loro. Novelli lo isento invece, tutto lui, in certi acoenti di umana passione e di umana disperazione, che fan belle e nuove fin le imagini più tipicamente decadenti: « Ho la bocca odorante di violette, che ho fortemente masticate, mac,chiandomi le gengive di quel colore tanto caro all'ombra, credendo di rompere il cuore della mia bimba lontana, che ride e che danza». E poi lo sento là dove i simboli •sembrano ,svuotarsi di tutto il concetto, e parlare alla fantasia il solo linguaggio delle cose, capaci, - come la Sliepe e il vento leopardiani, - non di tradurre un pensiero ma di suggerirlo, non di per,suadere ma di collllliluovere per via intuitiva: Quando viene la primavera, i malati, i mendicanti, portano il loro cuore all'aperto • come ùn ·vaso di fiori, e sentono nelle vene una ventata di grazia : Domani. · Vero, che Novelli è meno nel cu9r dei simboli, e più nell'alone ema– :t1ante dal cuor delle cose ? Mignosi ,è invece tutto nei simboli, e quindi, già l'ho detto, in quella sequenza simbolica ch'è la parabola. Né cessa per questo d'essere un sensoriale. Lo è anzi più di Novelli, e lo capite subito fin dal isuo prediligere le forme chiuse, i versi ritmati e rimati d~ cui Novelli quasi sempre _rifugge: con che felichà si giova, rpe~ esempio, della struttura metrica della· lauda trecentesca a ,sostegno della propria sen- sibilità aocentuata, moderni,ssima : ' · In fondo al piano c'è una collina ed il vento se la ritira vento d'.Africa vicina corre forte da disperare ! Il sole ride satirico e bieco, il vento corre e la mèta gli è dietro, in una lega s'allunga ogni metro e la collina non puoi mai toccare ! BibliotecaGino Bianco
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