Pègaso - anno IV - n. 5 - maggio 1932

Lytton Straohey 599 ironia. Prima di lei però altri lo hanno attratto e insieme respinto ; avan!i a tutte,· le figure che gli son cordiali: Voltaire tanto elegan~ fino nelle sue bassezze, Federigo il Griwde canagliesco eppure sovrano ; Madame du Deffand, l'amante settantenne, eroina e simbolo del senti– mento sommerso, della passione castigata e condannata dall'intelli– genza; e Lord Melbourne, che apparirà in un'altra età, p,rimo Ministro di Vittoria fanciulla, anc6ra tutto settecentesco per la grazia e per la saggezza. Questi personaggi riassumono il suo ~olo d'oro. Son quasi tutti grandi epistolografi, sinceri osservatori di sé e degli altri, ma sono anc6ra immuni dal patetico della confessione, dalla voluttà del loro intimo dramma. E materia resistente, che ,Strachey può trattare senza impastoiarsi, che vibra al suo tocco e gl'ispira rapidità e bravura. Strach('ly non ci regala ·un settecento « nuovo» (il .settecento è un secolo che pone pochi probl('lrni, poco adatto a esser visto come nuovo da una critica nuova) ma ci fa sentire che quella è la sua paj,ria imaginaria e che vi sii muove allegro, quasii senza re·azioni. · Ma dove sorgono le reazioni, aumenta l'impegno dello sèrittore e la sua saldezza; nei quattro saggi «vittoriani» l'arte sua, raggiunge il massimo acume. Il cardinale Manning, Florence Nightingale, Arnold il Maestro, il generale Gordon sono esseri umani prima che perso– na,ggi, di un'umanità alq1m,nto assurda e inficia,ta, fallaci e anche delusi; non ostante .un sogno e una· voglia di grandezza iniziale, compiono e ac,cumulano errori fino a finire in quella specie di deserto che è il paesaggio della loro morte. , Le tragedie implicite in queste vite son diver,s~. E non è minore, altro che all'apparenza, quella di mi,ss Nightingale la quale dopo esser stata apportatrice e addirittura innovatrice di bene, sopravvive per diecine d'anni incapace d'attività ·fino a non capire più nulla dei tempi (come poteva, lei anc6ra strenuamente religiosa?) e fino a una completa demenza. Ritto davanti ai nostri occhi il cardinale Manning chiude in pugno le sorti di quelli che lo avvicÌJ}.ano; abilità e grandezza in lui sono una cosa sola,. I suoi passi son lenti e la via che deve percorrere è fatieosa; abbandona il mondo anglicano già sul punto -di salire alla cima e nella Chiesa cattolica gli tocca .di cominciare da capo, di perse– verare con maestria fino a ottenere nell'età tarda il suo posto, al sommo della gerarchia. Questa ascesa preparata con ogni cura ha qualcosa d'impersonale come· se l'ambizione .p~r lui fosse un dovere. - La concorrenza dei tocchi minuti, talvolta meschini, per mezzo dei quaJi è rappresentato ,fin da ragazzo dà al suo carattere una specie di risalto agro. Accanto a lui, sotto ai suoi sguardi, si svolge un brano della storia d('llla Ohiesa anglicana, il così detto movimento d'Oxford, e tutto par diretto a che lui riesca, lasciando altri nell'imbarazzo e nel sacri– ficio· e se padre Newman, nell'.ombra della ,sua vita senza, scopo e ' . . . senza effetto, abbandonato e ingannato, piange, Manmng sarà Arm- vescovo di Westminster, sarà Cardinale, detterà la legge cattolica al– l'Inghilterra. Sembrerebbe un puro arrivista; arriva in fatti, ma nelle più dure condizioni, a un po.sto di cui la magnificenza, si rivela solo ai fedeli, staocato dai primi amici, solitario in· una nazione ostile. « Non era uomo senza scrupoli. Piuttosto, i suoi scrupoli si facevan ibliotecaGino Bianco

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