Pègaso - anno IV - n. 5 - maggio 1932
Lettera a .André Maurois, sui costumi delle donne 595. eiulla sentita quasi una colpevole. Delusa da mio padre, cioè dall'uomo che doveva •proteggermi, sono diventata io stessa l'uomo, e ho tenuto testa io a mia madre; e di mio marito ho voluto far qualcuno un forte• e ho voluto avere le doti ipiù virili, il coi::aggio e la lealtà .. '.. Quando 'ho trovato aooa,n,t o a me un uomo capace di dominarmi, l'ho ~empre fug~ gito, ho muta.to uomo.» Il male è c he delle tante Denise sul ,figurino 1932, che noi oggi incontriamo da Romai a Nuova York, da Parigi a Berlino, non tutte hanno la fortuna di gittare la colpa della loro vita ribelle sulla pro– pria madre e ,sul prop,rio padre. Allqra, poiché è il proprio della donna dare dei suoi difetti e trascorsi sempre la colpa agli altri, esse s'attac– cano, come ho detto, alla ,società, alla religione, alla morale, alla poli– tica corrente. Da Nora di Casa d/4 bambola a oggi, quelle che vogliono vivere la loro vita, hanno fatto, con l'aiuto della guerra, molto cam– mino, ma H p,roblema è rimasto lo ,stesso. Ohe significa ,per una donna vivere la propria vita? Novanta volte su cento significa scegliersi un uomo, per quel giorno o per .quell'ora, conveniente. Ed è troppo poco perché questa scelta durai solo quanto dura la giovinezza. Proprio di questa illusi9ne che la giovinezza sia tutto nella 'vita d'un uomo o d'una società., oggi soffre il mondo. Da un lato, la scienia lavora a prolun– garci la vita; dall'altro, la nuova morale e la nuova economia non considera che gli uomini e le donne sotto i quarant'anni. Ohe cos'è un voochio in America? Che lavoro ipuò trovare un uomo, soltanto, di cinquant'anni ? L'altro giorno un amico, tornato· dagli Stati Uniti, era quasi stupefatto da questa mia domanda. Ha raccolto i suoi ricordi, e poi m'ha risposto: - È vero. In America non s'incontrano vecchi. Dove andrl:!,nno a finire ? Ma, c.à,ro Maurois, ·con questi interrogativi m'allontano da Deni.se e dal vo.stro romanzo. Alla fine di esso (mirabile fine, d'una classica simmetria) Denise, per riposarsi delle sue tante vicende domestiche, amorose, economiche, politiche, torna dopo anni nella sua piccola città natale, in visita da sua mad1·e lai quale intanto ,s'•èsposata con l'amante, un medico di buona fruma, accolto dovunque con onore. E là comincia ad accorgersi che a fare tanto ·baccano e a correre tanto ·mondo, ha avuto torto ; e che quella maledetta ipocrita accomodevole madre ha in fondo avuto ragione. « ,Si vede (ella dice a ,sé stessa con un sosipiro) che un uomo ha messo ordine in .questo gioco, ·in quest'anima.» La con– clusione è conservatrice e, dati i tempi, morale. Ma Denise p,robabil– mente seguiterà a pensare d'essere senza colpa, •vis,to che a lei un uomo sillilile l'iniqua società non l'ha offerto .... Come e quando si uscirà dai questa crisi morale ? Quando, nessuno ' lo sa; ma nessuna medicina può quanto queste franche e nitide analisi della malattia ac:celerare la guarigione. Forse l'altra crisi, quella della povertà, ci soccorrerà perché la famiglia ben custòdita e la stabilità degli affetti sono anche un modo per vivere senza sperpero. E s'ha da aggiungere che le Denise, .siano anche migliaia e migliaia, son? per fortuna da noi e da voi soltanto una minoranza, rumorQSa e vistosa quanto si vuole, mai minoranza; e che molte di esise s'accontentano delle parole e delle ap,parenre senza rischiare di p,iù. E poi, se gli uomini ibliotecaGino Bianco
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