Pègaso - anno IV - n. 4 - aprile 1932

Lucia 463 dentro di lui; quella volontà di trovare, di vincere, non gli dà requie: Maria è bella, è più bella di prima; pare che non riesca a ascoltare altro pensiero, altra voce. E a momenti, attraverso la neb– bia. del tempo, riappare la Marià di allora,. quella che non è cam– biata, che non può cambiar mai, la Maria che non era bella, aspra e dura come un frutto selvatico. E uno sgomento lo prende come di una profanazione. Ma ora è bella, Maria. Questa bellezza è cre– sciuta .lontana da lui, senza di lui; è come una nemica che si può vincere, domare, possederè. E la mano. scorre lungo le spalle di lei, •e il suo braccio la ricinge e la chiude nel cerchio di ·quella volontà; essa non- ha un movimento, ma· 1a sente ristringersi in uno sgo– mento di perdizione e dibattersi come un uccello arretato . .Maria si sente cadere nel buio di un abisso soffice, di dove non si può più risalirè. A questa colpa 1ion vi può esser perdono. Gli stessi gesti, le stesse ripulse, la stessa immobilità di· resistere; e poi lo stesso abbandono. J<; il castigo dei gesti carnali, gli stessi per tutti. Nel buio il ritmo del sangue pulsa e si allarga in cerchi con– centrici all'infinito come per dissiparsi, e poi torna, e i cerc..hi si ristringono su di lei, fitti, per soffocarla. E non è rivolta, né odio contro colui che l'ha macchiata, che ha avvelenato il suo corpo, è soltanto. ribrezzo di sé, del suo torbid'o male, del' suo torbido bene .. E bisogna, bisogna liberarsi. - Vincenzo! Sembra, in quel grido che abbia confessato digià, E che lui àbbia capito. È un grido d'aiuto : perdono. Nel buio le creature si acco– stano. --;- M'hanno minacciata, costretta. Sennò mi denunziavano. E allora, la Lucia ? - Lentamente, nel buio, l'uomo capisce. Perché hà confessato ? . Lui non la può perdonare. Perché non ha obbedito a quel comando interiore di non dir nulla, di non far sapèr ,nulla? Non lo sapeva che gli chiedeva troppo, che doveva te– nersi quel peso tutto per séi che non vi può essere perdono, dimen– ticanza ? Dimenticare, poter dimenticare, ecco il solo bene: ... - Ohi è stato ? No, Vincenzo non può capire. Era stata la paura, la debolezza. Era stata la fatalità che l'aveva avvolta, che l'aveva sradicata dai suoi monti. Artche lui,.l'altro, aveva :sofferto. Ma Vincenzo non-può capir questo. - Ohi è stato ? Lo voglio sapere. - Ecco, in quel colpo di mazza che gli rintrona nel capo, è ritornata Maria, la sua Maria di lassù, la sua •Sorellina dei monti, colei che nessuno aveva mai conosciuto; l'aveva persa anche lui, si era offuscata nella sua nuova bellezza e ora ritorna, offesa e macchiata, 1 Maria. - Chi è stato ? M;a lei non deve rispondere : ormai ha confessato ; non deve ri- BibltotecaGino Bianco

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