Pègaso - anno IV - n. 4 - aprile 1932
La moglie 435 abitato in un paese d'innocenza,, e ad! un tratto s'accorge che tutto . il rigoglio è livore. Sperava anc6ra che l'abbuiamento fosse passeg– gero : non desiderava di vendicarsi, ma di sapere : di creare in se stesso uno scompartimento, dove abitasse in piena luce la nozione 'dei fatti, per poi relegarlo in disparte, perdonare, essere pietoso. La sera si coricavl:!,esausto : e avrebbe voluto parlare, ma un altro istinto s'opponeva: e nel còntrasto gli usciva sempre quella domanda, detta così, mugolando infantilmente, scherzando col capo ·nel cuscino: - Ohi t'è pi~ciuto prima di me'! - E sorrideva, te– nacemente convinto di riuscirè a rendersi felice. Ma constatava l'appetito, fisico, bruto, d( verità; che gli traeva quelle parole in tono di gioco. Per esse Giuseppe si disprezzava. « Perdono ? Pietà? Perchè taccio; se non desidero niente di que– sto ?•)), dliceva, e ascoltava la moglie respirare nel buio. I senti– menti di Carla non l'inquietavano, ma l'esasperava la sua vita · 1,ì.sica,espressa dal fiato faticoso del· sonno, ·pregno di ·spiriti ani– mali. << Le voglio male (diceva sdegnandosi), e taccio! L'odio, e la risparmio!)).· Gli era stato facile di saper tutto, ma continuava ad indagare, mai sazio di prove, benché non spèrasse né desiderasse d'averne di contrarie. Soltanto era addolorato dell'inutilj_tà di quello che ora sapeva, che non riusciva mai a far penetrare nella. sua vita. Assea condava la sua mania eercando di precisare i particolari. Ayeva preso dominio di un mondo inconsueto, un mondo d'intera sincerità con se stesso; unito a lui come le viscere e il respiro. S'era ada– giato tutto nella verità che gli bacava la vita : eppure anche questo era inutile._ Guardava in un altro paesaggio, spietato, crudo, spre- . giudìcatQ quanto l'altro era dolce: ma quando parlava con Carla, lo sentiva pure bacato, :fittizio. La verità era un'altra ancora, e niente era cambiato, se non che aveva perduto ogni speranza in un modo di vivere che, quando l'altro si -dissolveva, teneva in riserva . per buono. Un'ombra di reticenza governava e annullava ancora ogni suo passo. Ora si distruggevano· 1e ragioni stesse della sua vita: la faticosa verità, ne era soltanto un pezzo: e i vari pezzi non s'accordavano, lasciando un pui1to morto ben più reale. Invi– diava ora l'indifferenza, che un giorno gli era spiaciuta : che pure era un modo di'abbracciare tutta la vita. Ma egli non era più indif– ferente né a sé _né a Carla, ed anche quello gli appariva ora un dolce modo di scivolare in superficie di una vita, di cui sentiva ora solo· 1a sconnessione. Anche l'indifferenza faceva parte del deli– zioso paesaggio corroso per. sempre. - Ora che sai, - dicevo, - sfogati, parla, di' tutto : non ti tormentare. Mi guardava, e negava. Voleva essere come il medico, che scru– tina il male, ma non lo condanna. Si sentiva ogni giorno più con-
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