Pègaso - anno IV - n. 4 - aprile 1932

424 B. Barbadoro cum facula >> ; al che avendo replicato il teste : «Non credo quod faceretis >>, il giudic~ co1ncluse colll questa precisa invettiva: « Si Deus me adiuvet) si ego haberem unwm petium. ligni) ego fran– gerem tibi dorsum) quia venis ad cridandum miehi in capite>>. E un pettegolezzo, ma IIllÌ è pia,ciuto trarlo dall'oblio, ricolle– galll!dolo allla storia della cerchia antica, perché mi è ·sembra..to particolarmente :significativo ,per la vivacità del contrasto tra i ,,., mOIIlacidi Badia, ostinruti nel resistere, e le aurtorità oomunali, im.e– sorabili nella repre,S1Sione degli abusi p;rop['io nel periodo di quell reg- " gimento guelfo che va ·sotto il nome di costi,t'uzione del << primo p-0polo)). H che vale a dimostrare la <'.Amtinuità di certi motivi di politica finanziari•a, tra le prime avvisaglie di una parteç,ipazione popol3Jlla al governo e quel fiorente decennio che va dalla morte di Federico II allo scempio di Monta,perti. E noto ooine per giungere wd una nuova pressio111edeUe forze p-0polari bisogna scendere di qualche decen111ioda codesita rovim.a ...__deUa prima costituzione a popoilo fino al movimento democratico che va s,otto il 111ome di Giano della Bella, perché la vittoria guelfa· del 1266 fu pr,evalentemente sfruttata dal ceto magnatizio. Ma ecco che la reazione popolare, che culmina 111egli Ordinamenti di giustizia) si esplica UJI1'aJtravolta in mia efficace difesa del dema– nio pubblico, e investe da capo la questione delle mura. Norn _ sono più quelle del primo cerchio, bensì le mura del ,secò111do,rmai utilizzrute dai privati, mentre è in via di sviluppo quel terzo ed ul– timo perimetro, sugli odierni viali, che_ fissa per secoli [a confi– gurazione esterna della città: meraviglioso rigoglio di vita cit– trudina che in poco.più di UJI1 secolo lì:a cercato due volte più largo ~~- . Colll l'esempio -della recente inisu:fficienza,, il nuovo progetto fu grandioso : borghi, orti, campi, furono compresi entro questo cer– chio più che raddoppiato, e si approntò per chi aveva voglia di costruire. t3Jllta larghezza di spazio e d'aJ.'ia che bastarono, e ne .av3Jllzò, fino al 1865. Segno, questo, di ragionevoiie prudenza, ma anche del· culmine delle fortune cittadine; toccato ai tèimpi di Dante con un ritmo cosi vertiginoso che non fu mai più superato. · Per la sua stessa grandiosità l'opera procedette a rilento dopo la fondazione delle llluove porte del Prato, di San Gallo e alla Croce, _ sùbito elevate nel 1284 come avamposti di raccordo per le mura del nuovo cerchio, e:he -si sarebbero tirate su un po' alla volta sul tra,cciato segnato dalle fosse e da provvisori steccati. -Mentre il lavoro .si avviava, ,si ripeteva nelle vecchie forme l'oc– cupazione privnta delle sec,onde mura; sicché si risvegliò l;attività del giudice sui diritti del Comune e si prese una decisione di cui c'inrfo;mna il Vi!Jliruni : << per bi,sogno di moneta, per IIl-OIIl fare libra (la for,ma tipica dell'Ìlmposta diretta), si vendero1110le mura vec- BibliotecaGino Bianco ·

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