Pègaso - anno IV - n. 4 - aprile 1932

~ 422 B. Barbadoro ad ludendum, et publice utebantur et fanoelli et -0IDJI1 es hom:im.esqui volebant, sicut homines civitatis utuntur re et loco qui. est civi– trutis )). Cosi nelle deposizioni addotte :im.fa vore del CoJilUIIle da vecchi testimoni, che nel 1256 att:im.gevrunoai ricordi della lontana fanciullezza, quando facevano i loro giuoch i in codesto rungolo della vecchia Firenze 1 ). Seguono le testimonianze a sostegno dell'altra part e, secondo le quaJi appU1nto,su quel terreno, verso il 1210, i monaci corn:im.cia -. rono a costruire ~se e botteghe, addos.sandlole aJl vec chio muro. Un monaoo, che ,era 111ellaBadia da c:im.quant'ailllli, le vide fare dall'abate .Matteo « quiete et ,pacifice et sine c0111tradictione)); un altro testimone fu dei primi affittuari e pagava cinque lire l'anno della ,sua bottega, ma aJtre ve ne erano, runche se illOnarrivavano . a un fitto così alto. Le co:se andarono lisce, conservando là Badia il pacifico possesso; fino al t)empo deil podlestà Inghiramo, e cioè ,alla p<Vortesta co111s:iliare del 20 marzo 1224. La OOIIlliID.1ssio111e d:ei Dodici si mise subito all'opera; e dopo aver citato l'abate, e aver preteso da lui due buoni mallevadori, « illi duodecim borri homines a,cce– perU111t magistros Comunis et fecerunt mensurari terrenm;n et mu– rum ab apothecis oomitum (e cioè dalle case di Belli111cionBerti passate ai o0111ti Guidli) usque ad cantum Aootie, que est prope tur– rero de Porta)). Questa dichiarazion{' del monaco, co111tro cui ill po– destà ebbe a dire, 111el1224, parole grosse, - « quedam verba aspera >>,- è suffragata dal ra,cconto di un altro testimone che p'artecipò ana misurazione; la quaJe fu fatta « in pluribus aliis locis ubi errunt muri .ci1itatis >>;do111de è lecito·· generalizzare sulla prooodura documentata occasio111aLmènte per Badi 1 a. Aggiungev·a ill caJIDJaJrlingo del Oomune che molte persone rp,agàrono per· quéna , ·srunatoria, e insieme con .glriaJtri anche i mon.aci, c-he avevruno tolto a ,prestito ,que111a somma da. un certo Siramamo degli Importuni. Dopo di che il podestà avrebbe rpronUillziata uin,aesp[icita dichiam– zi,ooe d1 quietàlnza, ·a cui i moilloci si appellavano trent'runni dopo come ,a Ullla giusti:ficazioille di possesso: « ego faciiam ita quod de isti!s muro et terreno et apot:hec1s.... nOlll habebi!tis questiooem a Comuni>> 2 ). · E invece [a questione si riaccese, forse non tanto perché si revo– casse i111 dubbio la verità del pagamènto, quam·to per l'ambiguità del. titolo secondo il quale era stato effettuato; e cioè, cred!o che si di– scutesse se la transazione del 1224 potes•se valere, oltre che per 1 ) ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, Dipioinatioo, Baàia ài Firenze, doc. 8-9 feb– braio 1256, segnato 1255. 2 ) ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, Dipiomatico,, Baàia ài Firenze, doc. 18-22 feb– braio 1256, segnato 1255 febbraio 23. BibliotecaGino Bianco •

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