Pègaso - anno IV - n. 4 - aprile 1932

• Volfango Goethe 389 òavanò teoricamente dottrineggiando. Fra ia canzonetta, di stampo settecentesco, che anche Goethe talvolta intonò al modo del nostro -Metastasio e del nostro Rolli, vibravano questi singolari canti com– mossi del fervore d'un'anima in comunione con la natura; o anche meglio diremmo, con lo spirito delllt vita. Durante tutta la sua giovinezza, egli non sa costringersi ad altri propositi che vivere, amare, creare. L'apprendere fa parte del vi– vere; gli diventa, gioiosa passione quando si mescola alla vita; quando si confonde con lo stimolo della vita stessa. :m un figlio della natura. Per l' uomo~ l::i,natura ha il volto del secòlo in cui vive. Il giovane .Goethe preferisce chi1;1,marsi « figlio ·di questo mond'o )), e questo mondo ha il volto del secòlo decimottavo, così sotto l'aspetto sociale, come nel riflesso delle idee che lo agitano. Il poeta è un ri- . belle socievole, un solitario di buona compagnia, un rivoluzionario sempre occupato delle volubili faccende del proprio cuore : tale il figlio esemplare della natura nel secolo di Rousseau. Prima aspira– zione deli' adolescente è stata quella di diventare un archeologo, per amore di Winckelmann; indi studia egli contemporaneamente l'ebraico e U francese, l'alchimia e la chimica, l'occultismo e la geo– logia, l'a ntichit à classica e il medioevo nordico, e prima di Omero, di Ossian e.di Shakespeare, la Bibbia. Inoltre, nella penombra, la giurisprud enza, benché questa la studiasse .soltanto per irremovi– bile volontà di suo padre. Formazione vàl'ia, e spesso su opposte linee. Tutto gli gioverà, Egli era venuto sulla tetra, e.diremo meglio · sulla terra germanica, . in uno di quegli straordinari periodi nei quali non anc6ra è ben avvenuta la separazione fra le forme di vita e di coltura, apparentemente intàtte tuttavia; d'un profondo pas– sato che ·volge al tramonto,· e quelle che fèrmentano entro l'animo umano nel suo grande. bisogno di rinnovarsi e di sentirsi giovane. L'animo è tutto incit-amento e levitazione; rria il persistere delle strutture secolari glì dà un certo senso di realtà rassicurante, dli comodità: Goethe si guarderà bene dal muovere un dito per aiutare a com– piersi il dramma della storia. Egli .lo subisce come azione e, da lu– cido testimonio dei suoi tempi, come rappresentazione : poiché ciò è inevitabile. Ma non vi partecipa, si tien fuori dalle correnti, con una superiorità egoistica che è un poco la mal volentieri disturbata tTanqu:illità d'el secolo decimottavo. Il· gigantesco movimento della nascente filosofia germanica, la fiamma di passione, l'ardore di giu– stificazioni ideali _che esso accende nelle giovani generazioni, illu– minando d' un interno fuoco di spiritualità il romanticismo, il na– zionalismo, .le t;rascinanti correnti cl;te,sotto la scossa dura dei fatti, erompono dalla Germania risvegliata, non hanno nel suo spirito un'azione penetrante e diretta. Egli ha già concepito altrimenti la propria via, la« retta via)), di equilibrio spirituale, e vorrebbe con-

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