Pègaso - anno IV - n. 4 - aprile 1932

.A. MAUROJS, Le cercle de famille 509 debolezza, non ci si può.render conto degli adultetii di Germaine e di De– nise senza aver avuto una esatta nozione della forza di Adsti-de Herpain e di Georges Guerin, e della dd>0lezza di' Louis Herpain e di Edmond Holmann. L'autore ha tentato invece ,di risolvei·e il problema con i mezzi che lo hanno servito in altre occasioni: il Gercle de farnille non è che la vita romanzàta di Denise. Infatti la parte .più interessante del libro è la 1>rima, rigua.rdante l' infanzia di Denise: le reazioni del carattere al- ·l'ambiente ,t'1ono studiate con un metodo che, ,se noli è decisamente freu– diano; ne ha tutto il sapore, Maù.rois è il tipico letterato francese ricco di -0arnets; la sua è un'arte da mosaico; un .suo libro non manca mai di una certa coesione, ma non tale da far perdere ai particolari tutto il loro carattere originario di note. · · .Il giudizio che abbiamo espresso su quest'opera di Maurois non cor– risponde al pii:1:eereche -si ricava dalla lettura. E questa discordanza deriva dal fatto èhe le opere del nostro autore sono troppo documenta– rie per essere pienamente artistiche .. Nei suoi libri,· se anche dovesse far diretto. il valore ai·tistico, rimarrebbe sempre da esaminare una serie di note :raccolte da uno spirito sottilissimo, osservazioni su problemi .essenziali e di interesse generale. Maurois guarda oggi con inquietudine · il problema della eman~ipazione -della donna e dei rapporti dei due . sessi. In fondo questo problema, che interessa la sua particolare sen- sibilità, è un aspetto del problema sociale. Egli tenta di risolverlo come molti della sua età e della sua classe tentano di risolvere i problemi economie.i e politici : cavando una soluzione dalle p1!0prie nostalgie. Infatti, tutte le crisi di Denise, tutto il suo scontento si risolve nel bi– sogno di un vero uomo. A che cosa è valsa, a Denise la sua cultura? a che cosa la libertà ? la ,sua, vita è mancata-. Dunque, come già sua m(L– <lre, anche Denise dovrà ricostituire la, fa1niglia, le oerole de famille. Da un punto di vista documentario, questo di Maurois è un altro dei tanti rappels à l'ordre uditi in questi anni. ALBE)RTO CONSIGLIO. ~DMOND JALoux, Au pays du ro1nan. - Correa, Paris, 1931. Fr. 13,50. Difendere la letteratura francese dalle critiche di un francese è cosa che non accade tutti i giorni, eppure è proprio questo l'impulso che si prova davanti alla prefazione del fine libretto di Edmond Jaloux. Egli appare entusiasmato .della magnifica fioritura del romanzo inglese; ed è sentimento naturale, nori solamente a chi consideri l'èra eroica, quella che va da un De Foe e da uno Stevenson al Meredith a Thomas Har,dy e a quel vigoroso e ancor verde epigono ché è il GaJ.sworthy, quanto l'in– stancabile rigoglio contemporaneo: il numero stesso dei nuovi narratori, la qualità eccezionale di alcuni, la sicura facilità di tutti sia prose– guendo sulla .via tradizionale sia, innovando coi più moderni ,procedi– menti, e trovando quasi sempre quella sicurezza, quella vitalità, quel tono che è proprio del narratore cli razza. Ma con questo, perché de– primere i francesi ? Al c~mfronto i giovani « conteurs » di Francia ap- 1bliotecaGino Bianco

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