Pègaso - anno IV - n. 4 - aprile 1932
B. TECCHI, Tre storie d'amore ,503 storie d'amore. È come se i protagonisti si pantografassero (il raccopto s'U?titola I grassj), per rendersi più icastici. Danno nel favoloso, ma conservando l'equivalenza della realtà. Già io non dimenticherò mai quel commensale vestito tutto di nero, irreprensibile, anche lui grasso, anzi il più grasso di tutti, e tuttavia dalle mani bianche e lievi, le quali sulla tovaglia non trovavano pace e pareva cercassero un posto dove na,.. scondersi: « Mi ero appena voltato dall'altra parte, e vidi che il signore vestito ·di nero -s'era incredibilmente intrugliato con la salsa delle ci– polline; _esui pantaloni, .sulla giacca, ,sullo sparato della camicia, giace– vano, come dopo un combattimento, le paste, i ·sughi, i pezzi di pesce dei piatti precedenti; e in quel marasma, invece di salvarsi, mentre gli occhi e le mani naufragavano in una specie di smarrimento, egli non fa– ceva che impiastriccia,rsi e affondare sempre di più». Ritratto alla Rabelais, tra naturali,smo e leggenda. • Amalia è la più semplice delle Tre storj,e d'amore, e forise la più effi– cace. Nelle altre due, s'era un po' •distratti dalla cornice: nella prima più ,specialmente, dove i gatti introdotti a commento -di un dramma umano restavano essi i protagonisti, o almeno le figure di maggior ri– lievo, come, nel sopramondo dei sogni, certi accessorii, che sentiamo es– sere tali, ma che si prendono quasi tutto il luogo. In Amalia invece c'è soltanto il dramm.a umano : e sul primo piano sono, sempre, la protago– nista e il suo amante, o meglio la viltà orgogliosa, la sincera doppiezza dell'uno, e l'orgoglio effettivo, la passione senza veli dell'altra. L'autore sottolinea piuttosto, già lo sappiamo, l'incapacità di lei ad abbando– narsi, a essere semplice._ Vecchio dramma dell'autore del Nome sulla sabbia; ma appena visibile, perché l'autore ha appreso stupendamente l'arte di ritira,rsi, di rannicchiarsi nell'imo -spirito delle proprie crea- -..ture, per ridar voce per bocca loro, e nel lume del loro temperamento e dei loro casi, alla propria umanità più profonda .. Ne risulta una equi– distanza felice dai nafratori che col pretesto dell'analisi fan dell'auto– biografia, e da quelli cui specialmente interessa l'icastica riproduzione dell'esterna realtà. I· primi sono per lo più poveri di linea e di colore, , tutti indagine sui sentimenti .e sulle idee, dietro la quale s'illanguidi– scono i volti dei personaggi e delle cose. I secondi son quasi esclusiva superficie. E poi v'han taluni, che, associando dati fisici e dati morali, faJ:! della psicologia iuxtapposta alla plastica. Sentite invece, in que– st'Amalia di Tecchi, come la plastica sappia diventare, essa medesima, psicologia: « - Lei è studente ? - aveva domandato un tale .... - Ma l'università non è da questa parte. - Debbo andare alla sala anato– mica, - aveva risposto il giovine, e in quel momento aveva alzate le mani, di fronte allo sportello aperto del tram. Mani fini, delicate, quasi trasparenti contro la luce. Ella ebbe un'impressione crudele al pensiero che quelle mani andassero verso la sala anatomica, ma fu un attimo». E alla fine della storia d'amore, la quale cominciava ,tppena, quel giorno, in tram: « Ella si ricordò di quella mattina, in tr,tm, quando la prima volta gli vide erette contro la luce quelle mani delicate, quasi trasparenti.. .. Adesso quelle mani le conosceva, le rivedeva quasi trasparenti contro la luce della finestra; ma sapeva che, non ostante quella falsa esilità, esse era.no . ferme e crudeli. Anzi l'immagine del ibliotecaGino Bianco
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