Pègaso - anno IV - n. 3 - marzo 1932

Mezzogiorno 319 tj riescirebbe facilissimo imparare l'inglese, aprire un albergo a Nuova York, diventare milionario in pochi anni. ... - Sorride incre– dulo, ma vedo i suoi occhi verdini accrescere la caldissima luce ; sua madre lo tocca al braccio : - Santo Iddio, che figliuolo addormentato che mi è toccato mettere al mondo. Fossi io nata maschio, non sarei . stata certamente qui a guardare il Vesuvio .... - Vincenzino ha già fatto il suo progetto, vuol fare la guardia di finanza.ed intanto farà la guida all'anfiteatro. Sua. madre sbuffa, suo padre e straneo alla tliscussione continua a bere il vino rosso e d'enso; ma tutto ad un tratto battendo le unghie sul vetro della bottiglia, egli mi dice : - Questo è forte, sa, nasce dalla lava, è tutto fuoco. - Vincenzino intanto aveva tolto dalla sua tasca un quadernetto da scuole ele– mentari e lo teneva timidamente in mano, con· tutta l'intenzione che io me ne accorgessi per sfogliarlo. Sono i suoi appunti per fare la spiegazione al forestiere. Con una calligrafia da bambino, una pa– rola molte volte attaccata all'altra, spiegava la ca,padtà dell'anfi– teatro, la distribuzione çlei posti e raccontava d'ella famosa discordia tra pompeiani e nocerini per via, dell'affronto fatto da questi ad una donna della città. Mi diverto ad elogiarlo: - 1 Ma.vedi, ma vedi, eome sai scrivere bene, che intelligenza e che cura nello scrivere, al– tro che guida, altro che guardia di finanza, il tuo destino è di diven– tare milionario a Nuova York come tanti dei tuoi paesani, che sono laggiù. - Allora senza sorridere mi dice: - Sta bene tutto questo, ma a me piace di stare al paese mio. - Sua madre ha uno scatto: - Al paese tuo, al paese tuo, al paese tuo, Vergine Immacolata, il paese tuo, che non si abbia a capirlo, è quello dove ci si fa i quat– trini. Ma lui, ma lui ci ha le sue ragioni particolari, io lo so! - E agita fortemente le braccia. •- Tiene una passione per una fìglioh che non è né bella né ricca, tutte le sere a Castellamare: passeg-– giata obbligatoria e mi consuma un paio di scarpe al mese. - Vin– cenzino s'è fatto rosso e serio, si alza ed esce in giardino. Suo padre rimane come assorto nella calda atmo.:;;fera d'atagli dal vino. Sua, madre prende a sparecchiare agitata e presto passa in cucina dove si dà a strillare inviperita contro le donne e il ragaw:o. Al colmo delle strida s'intende il rumore d'un piatto che va in frantumi. Allora il padrone sembra che si scuota, ma è solamente per allun– gare la mano verso la bottiglia del vino, mescere nel mio bicchiere e poi nel suo. Mi piacque godermi e visitare la città degli scavi un po' per giorno andandovi quando ne :wevo voglia. Poco prhrn, di entrare dal1a parte della Porta Marina trovai a,lcuni cocchieri ::iJlegrissimi, rubicondi e panciuti che bevevano del vino aavanti afì un'oRtPria. Uno teneva una grande caraffa e mesceva agli altri. Come mi vide passare, con comica grazia mi impedì il passo volendomi obbligare a BibliotecaGino Bianco

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