Pègaso - anno IV - n. 3 - marzo 1932

Tre cardinali e un papa 289 Qua ndo la sedia gestatoria· spuntava dietro le alabarde, tra il biap.co dei :flabelli, nello squillo delle trombe argentine, sopra il mare d elle teste protese passava un brivido lungo : iJ corpo magro sembrava sperdluto nel gran manto; il viso ossuto, cereo, traspa– rente, parea schiacciato dal peso della tiara: i primi applausi eran timidi, più forte la pietà. · Ma, avanzando, quel corpo d'improvviso si scoteva, balzava in piedi come spinto da una forza imperiosa; il viso si illuminava in– chinandosi da una parte e dall'altra; le dita della destra, pure tremand'o, ripetevan per tre volte all'infinito il ge!'ltobene.dicente: allora la folla sentiva il prodigio e scoppiava nel grido sovrumano, dove tutti gli accenti, tutte le favelle si fondevano in- un rombo di . maroso, che dalle file del centro, in un momento, invadeva la massa stipata dentro le tre navate, si rompeva contro i pilastri le nicchie le tombe gli altari, dappertutto dove aggrappati alle sporgenze, come naufraghi allo scoglio, c'eran grappoli umani, che agitavano le braccia, i cappelli, i fazzoletti, ad aiutar quel grido disperatamente. Allora anche la figura cerea pareva vinta: ,si afflosciava di schianto sulla sedia, la destra inerte .... un istante; subito tornava a sollevarsi e a benedire. !Mano mano che quel trono tentennante si avanzava in mezzo alla gran navata, verso la gloria della << Confessione )), il delirio au– mentava: nuova gente assisteva al prodigio e urlava, erano alla tfine sessantamila persone tese in un nome, finché quel rombo si sperdeva nel vano della cupola enorme e all'improvviso taceva .... Il Papa era disceso dal suo trono, il Papa saliva i gradlini. delPal– tare. Nel vuoto pauroso di quel silenzio, la voce :fio()a,lontanissima, sperduta, del vecchio debole e sublime, intonava le parole anti– chissime del rito : - Adiutori1,tm nostrum in nomine Domini .... Potevo non piangere ? Piangevan tutti. No, tutti no. Lo vidi dopo. Ci fu una volta che accanto a me avevo dei preti francesi, - quei· preti col collarino fuori della veste filettato di bianco, - e quel loro grido acutissimo, martellato, implacabile: (( Vive le Pape-roi,! Vive le Pape-roil Vive le Pape– roi!)) alla :fine m'entrò nel cervello, m'offese: ((Perché re?)). Rotto cosi l'incanto, fu come se un velo mi fosse c_aduto dagli occhi : non soltanto il Papa, guardavo anche la. folla e allora vidi altri visi che, come il mio, si guardavano intorno: visi curiosi, visi maligni, ceffi barbuti e ossuti. Mi tornò in men!e quello c?e mi avevano risposto, quando domandavo la ragione d1 quel gratis, stampato cosi in grande attr~verso ai biglietti d'!,nvit~ de! Mae~tro d'ei Sacri Palazzi : della caccia che faceva a quei foghetti la chen– tela dei grandi alberghi, pr?nt3: pe~ ~ve~li a p~g~re, qualunque somma.... Quanti protestanti m1sch1ati a1 cattohc1 h dentro ! e 19. - Ptgaao. BibliotecaGino Bianco

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