Pègaso - anno IV - n. 3 - marzo 1932
288 G. Bucci del bel palazzo comitale. Poi altre sale sfolgoranti, la cappella dove è stato battezzato, la camera dov'è nato, con un'iscrizione fio– rettata come i mobili che stanno sotto, tutto il palazzo di fuori con scalinate e logge, e tutta Oarpineto, nn gregge di case rusti~he ac– cosciate intorno a quel palazzo. Poi Oarpineto nuova, fabbricata dalla « munificenza del re– gnante Pontefice >> : la chiesa di San Leone, l'ospedale pubblico, l'educandato, due stemmatissime fontane. Poi le tappe della sua carriera: il seminario di Viterbo, l'accademia dei nobili di Roma, la cappellina della prima messa, Benevento dlov'è delegato pontificio, Bruxelles dov'è nunzio e vescovo, Perugia dov'è arcivescovo e cardi– nale; pafazzi, chiese, navi, panorami, medaglioni di ecclesiastici e di papi che sembran nati per lui, astri minori della stella che sorge. E finalmente Papa: la sua elezione, la sua proclamazione, lui incoronato e lui che benedice, la cappella Sistina e la piazza di San Pietro, il suo corteo e il suo palazzo, tutta Roma che brulica ai suoi piedi. Poi la sua corte: l'ambasciatore che esce da una porta, feluca all'anca ed abito istoriato, davanti a una fila di .svizzeri im– palati; poi questi in riposo, nella sala Clementina, seduti a un braciere, contro le greche delle altissime pareti, che leggono il giornale: l'elmo a punta dorme accanto a loro sul divano, !e ala– barde sono poggiate in fila contro la ('Omice di un grande camino ; uno solo è armato e veglia, ·quello alla porta. Poi il Papa in portan– tina; il Papa nel suo studio tutto drappeggiato di cortine e un ricco cuscino gli è sotto i piedi, poi è in berlina, poi in sedia gestatoria e, in tanti quadretti, c'è la fila dei suoi servi-soldati : il battistrada, il gendarme, il mazziere, il decano, il bussolante, la guardia svizzera, la guardia nobile, la guardia palatina. Poi Roma, che dal Vaticano sente la s ua mano generosa: San Paolo ricostruito, San Giovanni restanr-a.to , San Gioachino fondato ex novo, la .specola e l'esposizio ne vaticana , il lazzaretto di Santa Marta; e, lontano, la fontana di Gorga, un collegio di AnagnL ... · Finalmente i papi del suo nome) dodici Leoni (dal settimo si salta al nono) e le medaglie del suo « glorioso pontificato >>. Sì, un'ascesa mirabile, un inc:i;ocio così felice di sacro e d_ipro– fano, di pomposo e di mistico, famiglia e chiesa, generosità e do– minio, tanta lietezza, tanta vita, che io, chierichetto in erba, mi sentivo l'anima irrorata di certezza: servire, entrare in quella grande famiglia, rimanere sia pure sulla soglia, sull'ultimo gra– dino, spettatore tollerato, quanta felicità! A Fos1mmbrone piccola, chino <:uquell'album per cTell'ore, sen– tivo già Roma in ,me. E come la sognai, la vidi : Leone XIII in San Pietro P.ra pur quello, anzi di più di più. BibliotecaGino Bianco
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