Pègaso - anno IV - n. 3 - marzo 1932
284 G. Bucci occhi l'altissimo esemplare. Le parole gli escon dalle labbra come a stento : no;n è solo la cortezza, del respiro, è, mi pare, il pensiero che gli si avviluppa; ma poi la voce s'alza, la, frase si snoda; egli la interrompe e a,pre una pa-rentesi, e la parentesi si spezza in una parentesi seconda, in una terza.... Pare che si perd'a, ma con un gesto largo della mano riprende il filo interrotto, quello vicino, quello più lontano, per interrompersi anc6ra e riprendersi, fino alla fine, trionfalmente. Mezz'ora egli parlò e l'omelia, - mi pare di sentirla, - era un periodo solo, congegnato via via come una creatura mirabile, ar– monica e distinta in'tutte le membra. E mentr'egli, rivolto nuo– vamente all'altare, tornava 3,d inchinarsi, umile prete, io dentro di me adoravo quel suo ingegno sovrano; un pensiero superbo mi scuoteva : « Solo io l'ho capito! quanti di costoro, che mi sono a gomito, sanno apprezzare .-la signorilità di questo d'ono ? il di– scorso squisito, improvvisato, per ,quattro chierici, tra quiattro mura nascoste? E anche- fuori di qui, quanti sono che sappiano apprezzarlo ? )). Mi tornavano in mente certi discorsi, sorpresi a mezzo sulla bocca dei grandi : « Il Cardinale ? colto, sì, innegabile, ma poco furbo ; gli ma-ncava il senso pratico ; la lotta con gli scagnozzi ingordi gli aveva procurato troppe inimicizie, e anche dall'altra parte gli venivano a mancare troppi consensi.. .. )). Ora credevo di capire : invidia! invidia di quel suo strapotente ingegno ! Fuggire il mond'o per rifugiarsi nella Chiesa ? Anche la Chiesa è un mondo, con le sue rare grandezze e le miserie molte .... Perciò il Cardinale ansava, aveva quel viso stanco. · Un giorno non sentii più il suo nome nei decreti : morto il Car– dinal Parocchi? No, si era ritirato, c'era un interregno. Poi scom– parve. La sua fine, preparata da quella specie di abdicazione, non destò echi profondi. Forse, nel mio egoismo giovanile, l'avevo scor– dato anch'io. Certo il mio dolore si perdette nell'onda d'i giubilo che inv3Ise tutto il seminario, quando si seppe il nome del suo successore; un cardinale che era -itato dt, giovane fra noi, che ave– vamo visto elevato alla porpora da poco, bolognese, buono, no– stro in tutti i sensi : Pietro Respighi. Ohe giorno quello d'ella sua « presa. di possesso)) ai Santi Quat– tro Coronati, al Celio ! Meravigliosa Roma! ci stai vent'anni, tutta una vita, e non finisci mai di scoprirla. Sopra quel colle che pare abbandonato, tutto cipressi e mura antiche, cred'evamo di aver scoperto tutto, quando avevamo guar– dato il Palatino e il Colosseo dai viali dei Passionisti a ,San Gio– vanni e Paolo, e lì accanto la stanzetta di San Gregorio Magno, e BibliotecaGino Bianco
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