Pègaso - anno IV - n. 3 - marzo 1932

Giosue Carducci e Giuseppe Torquato Gargani 275 che è l'egr·egio saeerdote e amico nella cui casa egli sta, riputò bene, insieme co' due medici che lo curano, di premunirlo con i con– forti del Sacrar;nento dell'Eucaristia: il quale, in ogni caso, anche quando il pericolo non sia imminente, non fa altro che bene, appor– tando, se non altro, quiete nell'anima. Il nostro buon 'l'orquato ci si prestò volentieri, e ricevé il Sacramento con sodisfazione. Dopo, migliorò alcun poco: stamane ha dormito quietamente due ore, ed è assai riposato. Caro Signor Gargani, il caso non è leggiero : ma giova sempre sperare nella gioventù del malato che può resistere .all'efficacia del morbo, e nella bontà di Dio. Anche i medici credono che si possa sperare tuttavia. - Del resto, stia pur sicuro che s-qo figlio è curato con amore, con diligenza, con assiduità grandissima d'a due riputati medici del paese; l'un de' quali è anche amico di lui, ,e ci si trattiene ore intiere, e ad ogni poco vi torna. Stimo inutile ripetergli che in casa Bolognini è trattato propriamente, con lo :stesso amore e cura che se fosse_uno della famiglia ; e forse anche più, per la delicatezza grandissima d'el bravo Don Bolognini. La terrò informata mano a mano degli andamenti della malattia. Mi creda intanto con stima e affetto I Caro e pregiato signor Giuseppe, suo servo e amico GIOSUÈ CARDUCCL Faenza, 5 marzo 1862. Torquato ha avuto gran consolazione della lettera sua e del fra– tello : e la sua specialmente l'aspettava con ansietà. Ha voluto che glie ne legga ; e La ringrazia proprio col cuore delle sue parole e - -della sua benedizione. Oggi abbiamo un miglioramento, che sebben leggiero ci conforta un poco : e vogliamo sperare che Dio nella sua bontà provvederà il meglio del nostro Torquato. Io intanto non mancherò di tenere informato regolarmente sì Lei che Galgano dello stato della malattia. Mi tratterrò in Faenza :fino alla :fine della set– timana e spero poi di farci venire Chiarini, tanto che Torquato si trovi più che si pos13a in compagnia· de' suoi vecchi .amici. Del resto, suo :figlio, salvoché in quegli istanti in cui lo vince la ma– lattia o H delirio, è buono, paziente, rassegnato. Don Luigi Bo– lognini, il quale davvero fa tutto quello che potrebbe fare un padre o un fratello amoroso per Torquato, aggiunge qualche sua linea a questa lettera. Io poi La prego anche a nome di Torquato, che La rammenta sempre e con molta tenerezza, a scrivere a me e a Don Bolognini qualche cosa da potergli mostrare. E· La saluto ,dlj_ cuore. bliotecaGino Bianco Suo a,ffezionatissimo GIOSUÈ CARDUCCI.

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