Pègaso - anno IV - n. 3 - marzo 1932

Giosue Oardu.cci e Giuseppe Torquato Gargani 273 tempo scritto al Cristiani; per che io m'imagino già presentata · l'istanza. Ti ringrazio mille e mille volte dì quel moltissimo che hai fatto con vera effusione di cuore a pro del. povero Cristiani, ed egli, che è buonissimo, te ne sarà grato eternamente. Il Cristiani è giovine d'ingegno, di buoni studi, e di bu'on gusto; atto a fare cotesta le– zione. Io non t'ho mai detto che sia una cima : ma, credi, ce ne sono per cotesti posti degli assai peggio di lui. Qualche volta forse avrà bisogno d:un tuo consiglio : e tu, per amor mfo e anche suo, lo gioverai. Del resto, basta che non pretend'ano che scriva in poesia, o che faccia sonetti o canzoni per le circostanze, se ne ca– verà bene 1 ). Alla tua salute provvedi. Lodo che tu t'immerga negli studii per dimenticare la trista realtà : ma non sì che se ne abbia a dolere il corpo. Agli studi alterna le lunghe passeggiate e gli intertenimenti con amici. Certo, tornando sopra col pensiero a tante vicende, è cosa da arrovellarsene. · Tu non ti attrista-re per cotesto : rivolgiti agli studi : chiedi con– solazione all'id'ea del danno che t' ha portato la realtà : e fatti famoso, sì che tu gli schiacci anche con nome. Addio. Tuo CARDUCCI. Un ultimo sfogo il giorno dopo: Come s'invola l'amicizia! Ma che è l'amicizia, la fede fra gli uomini? Oh, se fossimo nati e cresciuti su lo Spluga deserto, e non conoscessimo uomini! Addio : tu sei certo il Gargani, e caro sempre 2 ). Nel febbraio dell'anno successivo ebbe inizio la, mortale malattia del Gargani. AUe prime a,vvisaglie, Giosue corse al •S\10 letto. « Vo a Faenza in 3a classe», annotò nel suo diario. Trovò Torquato piuttosto grave; e, dietro sua richiesta, gli lesse due novelle del Boccac,cio 3 ) : dopo, scdsse aJ. vecchio padre dell'amico la seguente lettera: 1) n Cristiani ebbe, di li a pochi giorni, la no:mina governativa nel Liceo di Sassari (Cfr. A. SoRBELLI, Gli amici del Oarduooi: Ferdinando Oristiani, nel Mar– zocco del 26 ottobre 1924). 2) A proposito di tutt@ questo episodio e del tenerissimo a~etto_ del Nencioni per la sorella Gi\Llia, vedi gli articoli di B. 01coGNANI, Un amore inf~lwe, nella Gaz– zetta del Popolo, 23 maggio 1927, e Lettere alla sorella, nel Oorriere della Sera, 13 febbraio 1932. · 3) Vedi CABDUOOI, Primizie e reliquie, Bologna, Zanichelli, 1928, p. 315. 18. - Pèuasn. BibliotecaGino Bianco

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