Pègaso - anno IV - n. 3 - marzo 1932
272 L. Peacetti Io gli ho fatto anche osservare che da certe relazioni avute risul– tava lui aver avuto gran parte nel distornare la sorella d 1 alla pro– messa :·egli mi li.a risposto aver tentato tutti i modi di distornarla avanti la promessa e l'assentimento di lei, e ciò non per altro ri– spetto che per timore che la condizione fisica del tuo capo si attac– casse o propagasse: ma dopo il fatto, o meglio l'assenso, non aver rinnovato osservazioni. Del resto nella, Giulia aver fatto impressione la tua bontà, il tuo attaccamento, la tua precisione e diligenza, la tua franchezza di pensiero e di vita, il trio amore allo studio e l'in– gegno : ma poi queste altre cose messe insieme avere invalid'ato le prime impressioni. E mi ba detto: « Ho caro che tu vegga ancor Gaetano, ho carissimo che tu vegga la Giulia, e le parli: da co– testa riceverai a,rgomenti da schiarir se quel che dico è verità o no, e se ci ho parte io>>.Più tardi anderò da Gaetano·; domani credo converrà andare a Sinalunga, e con ciò finire tutto quel che si può fare. Io narrerò prontissimamente tutto il detto e il fatto, io ti tra– ' scriverò qualche periodo. Tu giudicherai: non so anc6ra giudicare con un po' di sicurezza. Del resto, ho detto il tutto con la maggior franchezza possibile, con certi dettagli che a me è dispiaciuto ac- cennare. . Domani anche di più: e ti esternerò quel che il mio pensiero ricava e ricompone da questo ammasso di fatti che cozzan fra loro. Coraggio, tranquillità, freddezza d'animo. E addlio. Tuo CARDUCCI. Nelle lettere successive, sempre piene di pa.i·ticolari, il Oarducci con– ferma all'ingrosso il ra,.cconto di Enrico. Ma in lui era già nato il disgu– sto e non ne voleva più sapere, sentendo che anc6ra non s'era srfogato, e temendo, e desiderandolo nello stesso tempo, un incentivo qualunque per la Slfuriata : Oh se mi scrivessero [i Nencioni] ! vorrei farne sentire loro una delle mie, ma di quelle che scrivo a mente fredda, e ridendo a uso coccodrillo. Altrimenti io non credo d'egno a ro.e di scrivere loro. Tu devi: e aspetto con molta imp!3izienza l'altra a Gaetano: alla quale farò io egualmente l'indirizzo. Perché l'animo mio che di ' natura sua ama la contesa, esulta leggendo cotali lettere. Il 16 novembre, con una lettera cominciat;:i, pacatamente e finita con tumulto di cuore, ammoniva anc6ra una volta l'amico a sopportare fie– ramente il dolore. Bologna, 16 nov. '61. Caro Gargani, :f:a copia della lettera ad E. N. è stata già spedita a Beppe; e gh è stato già scritto da me dell'affare del Cristiani; e fu a suo BibliotecaGino Bianco
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